Cronaca

Guide alpine, parla il presidente nazionale Pietro Giglio

Di guide alpine si è parlato molto in queste settimane. Prima il caso dei fratelli Franchini, poi quello del piemontese Alberto Fantone e, infine, le dichiarazioni dell’abruzzese Giampiero di Federico. Un gran vociare e dibattere mediatico su cui non si è ancora espresso il Collegio Nazionale delle Guide Alpine Italiane (CONAGAI). Abbiamo così raggiunto telefonicamente il presidente nazionale, Pietro Giglio, per comprendere quale sia la posizione ufficiale delle guide.

Pietro, per le guide questo è un momento particolarmente complesso…

“Non voglio esagerare, data la difficile situazione in cui versa tutto il Paese, ma è una situazione tragica dal punto di vista professionale. In questo momento le guide sanno benissimo che non sarà una stagione facile. Nonostante questo però vogliono essere pronte per affrontarla al meglio. Vorrebbero essere già pronte per la prima ripartenza. Per la fase 2 che vedrà una probabile parziale riapertura, forse a macchia di leopardo a seconda delle decisioni regionali.”

Cosa intende con “essere preparati”?

“Escludendo le notizie venute all’onore della cronaca nelle ultime settimane, le guide sentono la necessità di farsi trovare preparate sia per se stesse che per poter garantire la sicurezza dei clienti. Capiamoci, se uno sportivo non è pronto ci rimette la sua prestazione; nel caso della guida si genera un rischio per la sua incolumità e per quella del cliente. Per questo fremono e credo sia giusto, tenendo soprattutto conto che tutte sanno bene che un conto è dedicarsi a percorsi di allenamento; tutt’altra cosa è invece affrontare situazioni di potenziale pericolo. Lo eviterebbero.”

Quindi si parla di possibilità di tornare all’aperto per potersi allenare e preparare in vista della stagione?

“Esatto, per poter condurre un allenamento minimo su percorsi all’aria aperta che consenta il mantenimento, ma non solo. Muovendosi sui sentieri, come quelli dietro casa che salgono verso la valle del Gran San Bernardo, il distanziamento sociale è garantito. Esistono quindi molte possibilità di potersi allenare senza creare situazioni di contagio, la natura e la montagna ci offrono queste opportunità. Per questo stiamo facendo pressione sia alla autorità nazionali che regionali per chiedere una riapertura in questo senso.”

Qual è invece la posizione del Collegio Nazionale nei confronti degli accadimenti delle ultime settimane?

“Una posizione di profondo dispiacimento. Bisogna però tenere presente che il Collegio Nazionale è l’organo di coordinamento dei 14 Collegi Regionali. Loro hanno autonomia e, soprattutto, sono gli organi che devono vigilare e casomai sanzionare i vari casi di infrazione. Il Collegio Nazionale interviene in seconda istanza.”

Negli ultimi giorni ha fatto molto discutere la proposta della guida Giampiero di Federico che propone una riapertura di sentieri e montagne solo se insieme alle guide alpine e agli accompagnatori di media montagna”. Rispetto a questa come si pone il collegio nazionale?

“Mai come in questo momento si è trovata così tanta unità tra i Collegi Regionali e quello Nazionale per l’identificazione, in collaborazione con la Società Italiana Medicina di Montagna (SIMeM), di linee guida semplici e chiare. Poche regole di comportamento che il SIMeM sta studiando sottoponendocele per riuscire a identificare un protocollo che tuteli sia le guide che i clienti. Appena queste saranno definite le presenteremo agli organi statali e regionali per chiedere la concessione di apertura secondo le normative di comportamento stilate.”

Non si ambisce quindi a un monopolio della montagna?

“Non è mai stata questa la nostra intenzione. Tant’è che nell’ultima riunione in videochiamata del consiglio direttivo abbiamo avuto il piacere di dialogare anche con il presidente generale del CAI Vincenzo Torti. L’obiettivo è quello di stabilire una modalità di collaborazione perché l’unione fa la forza.”

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25 Commenti

  1. Gira voce che ci si potra’spostare entro i confini regionali.Quindi in Regione Veneto in teoria centinaia di chilometri entro confini, mari e monti e laghi e campagna …ma se volessi andare nella Foresta del Cansiglio o parco Dolomiti Friulane…dovrei stare attento a non sconfinare in Friuli Venezia Giulia…ad un’ ora di strada da casa ed anche meno. si sente pure parlare di possibilel accessoa seconde case.Almeno per chi non ne ha , togliessero latassa di soggiorni per chi affitta.Per vedere mio figlio in altra regione dovremmo darci appuntamento sul confine e non abbracciarci, magari con automobilina tecomandata o carrello con due corde fare la spola di prodotti ecc.
    Se la popolazione dei Comuni fosse almeno 15 mila abitanti, potrei camminare, andare in bici per i soliti giri ante Covid dove fino ad ora mi avrebbero fermato pattuglie su di un ponte o sotto cartello di inizio fine -comunale…controllato da capo apiedi e con un plico di scartoffie, da Vigili cui prima sfuggivano molti comportamenti incivili ma sdoganati dall’abitudine, imitati frequentemente. Esempio…accanto a semaforo su ponte segna confine, una moquette di cicche..sanzionabili a 500 euro l’una e con una telecamera intercomunale sempre in funzione.
    Clausola finale incombente come una spada di Damocle, come per Mauro Corona e Fiorello…STOP…fine delle illusioni, se cadono limiti territoriali, si alzano barriere nella carta di identita’ con data di nascita..e ocio !che non sia scaduta altrimenti son guai..
    La Grande Avventura di oggi non e’ escursione,
    tanto per addomnesticare scarponcini nuovi comprati il 23 febbraio lontana epoca pre lookdown…ma riuscire a ritirare una raccomandata in ufficio postale, bardato come Samurai…se non mi tirano per le lunghe…con controllo documenti, deleghe , aspetti..che la troviamo ecc.

  2. Signor Giglio mi creda che qualunque alpinista medio (e non) è da settimane che freme per potersi preparare… Ormai credo sia chiaro che dal 4 Maggio le limitazioni per l’attività solitaria all’aperto andranno a cadere un pò ovunque, laddove già non lo siano (es. attività a piedi in provincia di Bolzano). Non è più credibile tenere a casa le persone per quello…

  3. 6 domande chiare… 6 risposte vaghe che non dicono proprio niente. Peccato che anche in montagna il politichese sia sempre più in voga. Se questi sono i vertici delle guide alpine poi si capiscono anche certi “accadimenti” …

  4. Strano concetto di “unire le forze” se lo si traduce con “abbiamo parlato col CAI”.
    Come esistessero solo loro due, e come se fosse impossibile ignorare i legami filiali del CONAGAI col CAI. Si vuole davvero evitare i sospetti di monopolio? Si dialoghi, davvero però, con gli altri professionisti dell’ outdoor: GAE, guide Canyoning, guide MTB, AMM.

  5. Tra le tante stupidaggini che si sentono in questi tempi, mi sembra che l’idea lanciata dalla guida Di Federico sia fra le migliori. Il suddetto propone (sic) “la riapertura di sentieri e montagne solo se insieme alle guide alpine e agli accompagnatori di media montagna”. Come idea non è niente male, è come dire che, tutte le volte che voglio andare a fare una gita in montagna, anche solo fino al rifugio, mi debbo accollare l’accompagnamento di una guida o accompagnatore di media montagna. La guida in questione non farebbe meglio dire che tutto l’ambiente alpino in “toto” dovrà essere proprietà esclusiva delle guide o degli accompagnatori di media montagna? Sappia il nostro divulgatore di sciocchezze che, fra i tanti che vanno in montagna, ve ne sono di quelli che, probabilmente, sono al suo livello di competenza e certamente superiori a quello degli accompagnatori di media montagna. Potremmo anche lanciare l’idea che chiunque voglia fare due passi in città debba obbligatoriamente consumare in bar e trattorie pena sanzioni. In un momento come questo parliamo seriamente ma, evitiamo per favore di sparare stupidaggini a ruota libera.

    1. Mai detto e scritto che le guide e gli AMM DEBBANO avere l’esclusiva della montagna. Era una proposta di due o tre settimane fa (e pertanto superata dal l’imminente apertura del 3 maggio). Se legge e ascolta bene la mia proposta non potrà NON rendersi conto che era a tempo (fino al 3maggio) e che dava la possibilità, nell’inerzia più totale, alle guide alpine di poter lavorare anche con le montagne chiuse. D’altronde stesso destino tocca ai maestri di tennis costretti a casa semplicemente perché i campi da tennis sono interdetti a tutti. Perché non dare anche a loro e provvisoriamente la possibilità di lavorare con le dovute prescrizioni? Solo perché altri dicono NO, perché i campi da tennis devono essere aperti a tutti e subito?!
      Certo che lo saranno, come le montagne, ma intanto si va avanti, si lavora, qualcosa si fa e si darebbe anche un segnale.
      Cordialmente
      Giampiero Di Federico

    2. Mai detto e scritto che le guide e gli AMM DEBBANO avere l’esclusiva della montagna. Era una proposta di due o tre settimane fa (e pertanto superata dal l’imminente apertura del 3 maggio). Se legge e ascolta bene la mia proposta non potrà NON rendersi conto che era a tempo (fino al 3maggio) e che dava la possibilità, nell’inerzia più totale, alle guide alpine di poter lavorare anche con le montagne chiuse. D’altronde stesso destino tocca ai maestri di tennis costretti a casa semplicemente perché i campi da tennis sono interdetti a tutti. Perché non dare anche a loro e provvisoriamente la possibilità di lavorare con le dovute prescrizioni? Solo perché altri dicono NO, perché i campi da tennis devono essere aperti a tutti e subito?!
      Certo che lo saranno, come le montagne, ma intanto si va avanti, si lavora, qualcosa si fa e si darebbe anche un segnale.
      Cordialmente
      Giampiero Di Federico

  6. Io penso che si andrà in montagna come prima..a parte il problema rifugi..chi vorrà andare con la guida andrà con la guida e chi vorrà fare la sua attività individuale senza guida ..la farà senza guida!Come se anche chi ha magari 40 anni di esperienza avendo ripetuto grandi vie sull’arco alpino(Civetta..Diedro Mayerl ecc. ecc.) e magari anche Istruttore del Cai ,Accademici,o senza andare a cercare chi ha titoli..semplici scalatori della domenica ma dico con grande esperienza, ecc.ecc.adesso per ripartire ha bisogno della guida!!naturalmente si deve ripartire tutti,in primis chi della montagna ci vive guide ecc. che poi spesso sono anche gestori di rifugi…

  7. L’accesso in montagna deve essere libero per tutti. L’intervento delle figure ufficiali deve essere facoltativo e su richiesta del cliente, non un obbligo, assurdo e corporativo. Basta idee malsane, basta inventare figure e competenze finalizzati solo al portafoglio. Il ruolo degli Enti (tutti) da rafforzare e praticare con assiduità è quello di informare a tutti i livelli, (penso alle scuole) per fare prevenzione. E per chi pensa di utilizzare i droni, sappiate che ci doteremo di fionde con pallini di piombo!

  8. comunque in tutte queste risposte vaghissime non mi sembra di aver colto nulla di nuovo o utile… un pò come se non avessi mai letto quest’intervista

  9. E’ veramente singolare che il Presidente del prestigioso e storico Collegio delle Guide Alpine interrogato su come poter risolvere il problema di crisi di lavoro, di mercato e di sviluppo in prospettiva non trovi di meglio che indicare nella collaborazione con la più grande associazione di VOLONTARI esistente in italia, il CAI. Come se i problemi imprenditoriali, occupazionali di sviluppo delle due strutture potessero coincidere. A questo punto anche i boy scout, le guardie ecologiche e gli amici della marmotta potrebbero essere dei validi partners per risolvere la crisi lavorativa delle GA. Non gli viene in mente , ad esempio, che la natura, le montagne sono fonte di occupazione per diversi altri professionisti, molto più numerosi delle GA, o altri professionisti che la montagna la vivono professionalmente in modi diversi e con i quali si potrebbero studiare sinergie, strategie, comunicazione in Italia e, magari all’estero. Se io fossi una GA e vedessi il mio Presidente che per risolvere il problemi della categoria si affida ai volontari trascurando potenziali partners…….

  10. Fatico a comprendere il nesso fra professione di guide, accompagnatori, rifugisti, maestri di sci, cioè dei professionisti della montagna che sicuramente hanno e avranno grossi problemi, soprattutto per l’interregionale e internazionale off-limits, e il fatto di andare in montagna o per sentieri o a qualsiasi livello di difficoltà per il singolo. Certo non si faranno le gite di gruppo organizzato ma per il restante mondo dei frequentatori, cioè la maggioranza, a parte il distanziamento in auto e in cammino, il berg heil e il bacio di vetta, non cambierà nulla, a parte per ora la limitazione regionale speriamo temporanea.

  11. A leggere l’intervista sembra quasi che giustifichi il comportamento delle guide colte in fallo sostenendo quasi che il farsi l’allenamento andando in montagna per essere pronti alla riapertura sia giusto.
    Dal presidente nazionale mi sarei aspettato una presa di posizione un pò più ferma nei confronti dei comportamenti fuorilegge dei suoi colleghi.

  12. Sentieri di montagna solo con guide? Sarei favorevole se le Guide prima riaprissero i sentieri ancora dissestati dopo Vaia..andarci dopo passaggio di volontari oppure operai pagati…boni tutti!
    Idem per ferrate..se prima le Guide passano per verificare e collaudare..poi a loro la gestione..magari con interruzioni all’inizio e a meta’ superabili solo con sicura fornita da Professionista…

  13. La cretinata di non sottostare alle regole imposte dal DPCM non causa sicuramente contagi visto l’ambiente in cui ci si muove.
    Però, se in tanti facessero così, qualcuno potrebbe farsi del male (talvolta purtroppo succede) e in questo periodo non è proprio il caso di rischiare di aumentare la pressione sugli ospedali. Ben fatte le eventuali sanzioni !!

  14. Ma per piacere! Escursioni solo con le guide?
    Il tempo dell’alpinismo militare é finito col k2.
    Ma le guide hanno competenze anche da infettivologi?
    E chi stabilisce chi va e chi sta a casa? Facciamo una graduatoria?
    Vabbé che la stagione sará miscia economicamente ma un pó di dignitá per le guide. Se ne é rimasta viste le ultime bravate.
    Per inciso, di guide ne ho pagate in 20 e piú anni di alpinismo e quindi non ne disconosco competenze e capacitá
    Ma a tutto c.é un limite. Forse

  15. Alla penultima domanda sul andare accompagnati solo da guide e amm però di fatto non ha risposto… Del resto non è un segreto che le guide vogliano mettere le mani su ogni attività outdoor in montagna, quale ghiotta occasione per essere considerati gli unici in grado di garantire sicurezza no? Fate le guide alpine degne di questo nome non i lobbysti!

  16. Sono anni che c’è chi invoca il patentino per salire in montagna poi ci sono quelli del senza guida non si va,poi le ordinanze comunali,poi si regolamentano gli accessi alle montagne alle aree ai rifugi, e poi c’è l’età, ecco uno stupendo favoloso terreno di gioco,ma anche di crescita,di riflessione di scuola di vita,presente in natura al quale diventa difficile accedervi, e allora ecco che questa situazione pone altri limiti, è certo che le Guide come tutti si dovranno reinventare un nuovo ruolo e forse l’essere Guide poterebbe diventare in parte residuale,come per molti lo sarà, la loro ex professione o lavoro.Tutti utili nessuno indispensabile.

  17. Vedrete che tra un pò uscirà fuori un “professionista” che sostiene di voler accompagnare “in sicurezza” anche i pastori e le loro mandrie…, i boscaioli (taglialegna),… cercatori di fughi…, fotografi,…
    Ci rendiamo conto che stanno cercando di catalogare le persone per poi farle gestire con regole assurde dai “professionisti”.
    In montagna si va per anche per stare in solitudine e meditare; c’è chi lo fa su un sentiero, e chi su una parete nord. Ma non raccontatetici che devo avere una guida attaccata che mi tiene il fiato sul collo quando esco in cerca di libertà.
    Chi prende una guida lo fa per tante ragioni, ma non si deve creare terrorismo psicologico, è un brutto modo per di giocare con le persone oneste e che si fanno intimorire (effetto gregge, pastore col bastone, ecc….)

  18. Dal presidente Giglio solo risposte non esaustive. Nessuna presa di posizione riguardo al biasimevole comportamento di alcune guide. Proposte indecenti della guida Giampiero Di Federico. Improponibile l’accaparramento di alcune attivita’ in montagna da parte delle guide. Non si possono esautorare i titolati all’interno del cai come gli esperti al di fuori dello stesso. Ogni persona deve essere libera di vivere la montagna come meglio crede nel rispetto della sicurezza propria e degli altri senza subire imposizioni. Ritengo inoltre vergognosa la ventilata proposta all’interno di qualche regione di imporre la presenza di una guida nelle palestre di arrampicata. Ho sempre stimato il gruppo delle guide ma queste infelici affermazioni mi lasciano molto distaccato nei loro confronti.

  19. Mi rivolgo alla mente sublime che ha partorito la proposta che per andare sui sentieri in montagna solo con: “insieme alle guide alpine e agli accompagnatori di media montagna”. Ora chiedo a costui se andasse al mare?
    Certamente dovrebbe affittare un bagnino che lo acompagni in acqua a fare il bagno, anche se si immerge solamente fino al ginocchio perchè non sa fare a nuotare?
    Speriamo solo che i capoccioni non diano credito alle idee senza senso.
    Comunque non sarebbe del tutto esclusa l’ipotesi che in previsione di scarsità di clienti rispetto agli anni passati, questo non sia studiato come imposizione, rifacendosi sui pochi che avranno lo possibilità di tornare in montagna.
    A pensar male degli altri si fa peccato ma a volte si indovina.
    Saluti

  20. CIAO.CHI PAGA PER I 2 SOCCORSI INGIUSTIFICATI?IO RIPORTO ALCUNE CIFRE.COSI’ SE IL LIVELLO DI OMERTA’ DI CHI DIRIGE LE GUIDE ALPINE NON DI ESPRIME IN PROPOSITO,ALMENO SI RENDA CONTO IL COSTO CHE RICADE SULLA CITTADINANZA CHE PAGA LE TASSE CON LA RITENUTA ALLA FONTE,SULLA BUSTA PAGA DI TUTTI.leggete bene:inclusi l’80% dei servizi associati all’intervento dell’elicottero e del suo costo/manuntenzione/ore di utilizzo/costo servizio parte dalla prima risposta telefonica,sia ben chiaro/spese amministrative soccorso separate da spese amministrative per procedimento giudiziario.in caso la provincia o regione puo costituirsi parte civile se viene sospettata lontanamente una bonarieta’ da parte del CNAS CCUOM etc…etc.prevedo un costo tecnico di 8500 euro ora.combustibile mezzi a parte.elicottero usa il jet1per alte prestazioni.ci vogliono 400 litri per 60 minuti di volo.non e compreso il meteo.puo salire a 550 litri.quando io in un commento consigliavo apertura di un mutuo non scherzavo.25/30/35.000 euro equivalgono a 2 secondi che ci mette il contabile della provincia a stimare il costo.dipende dall’elicottero.tutti i bimbi-minchia sappiano che in austria germania svizzera,se non paghi,ti prendono la casa, ti rateizzano la spesa sulla busta paga.oltre al rischio di una eventuale detenzione in caso di decesso per colpa diretta e per colpa indiretta in caso di decesso o ferite con invalidita’ causate al personale del soccorso.costa cara la illegalita’. le cifre sono stimate.influenza il numero addetti e gli automezzi.bye.

  21. State a casa come tutti , andate a zappare gli orti comunali. A Di Federico dovrebbero togliere il patentino la sua è una proposta da Corea del Nord. Si ricordi che quando ha deciso di fare la guida si é accollato il rischio di impresa !! Scandalosa la proposta ,si vergogni , un piffero legato ai soldi.

    1. ciao.assolutamente concordo con il tuo commento.cosa e questa frenesia delle 3 settimane.cosa c’entra il tennis.ma sapete quanti hotel o strutture private praticano tennis squash e quant’altro perche questi spazi sono all’interno di una struttura?il bowling il dart il curling una semplice piscina.tutto chiuso in una struttura edificata.io non mi capacito il livello intellettuale di questo comnento.come non mi capacito CHE ANCORA NON SI PARLI se le guide di madonna di campiglio pagheranno o no i 2 SOCCORSI INGIUSTIFICATI.ecco io mi chiedo questo.dopo 1 mese e piu’ fanno tutti finta di niente.guide maestri di sci giuristi esodati giuristi freelance,nessuno che chiede:CHI PAGA I 2 SOCCORSI INGIUSTIFICATI??

  22. Ai cari “democratici” che vogliono la “libertà”: pretendere la libertà è un diritto fondamentale, ma nel contempo è un dovere ergersi dalla fanga dell’ignoranza, perché se non capite un testo scritto allora non siete nemmeno in grado di arrangiarvi da soli e dovete essere condotti per manina da un governo che vi da ordini. I commenti che ho letto fanno venire la nausea. Ed intanto ce ne stiamo a casa tutti, ma non mi rammarico se per andare in giro per sentieri devo incontrare una fauna del genere. Cordialmente.

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