Cronaca

Scialpinista muore sul versante francese del Monte Bianco

Nel primo pomeriggio di domenica 5 aprile, il PGHM di Chamonix ha recuperato il corpo di un giovane scialpinista sul versante francese del Monte Bianco. Il ventiquattrenne, originario di Les Houches, in Alta Savoia, era sicuramente morto dal giorno prima.

Come riportato dal quotidiano francese Le Dauphiné, la vittima era probabilmente intenta a percorrere con gli sci un tragitto che corre lungo la tranvia del Monte Bianco (attualmente chiusa per la stagione) che da Saint-Gervais conduce al rifugio Nid d’Aigle (punto di partenza della via normale), quando, arrivato a valle dell’ultima galleria sarebbe precipitato per 300 metri dopo un salto di roccia. Un incidente fatale.

Secondo le prime ricostruzioni, il giovane era partito alle 5 del mattino di sabato 4 aprile, con probabile intenzione di raggiungere il rifugio Gouter. La gendarmeria giunta sul posto in elicottero, non ha potuto far altro che constatarne il decesso.

La prima vittima in tempo di coronavirus

“Questa è la nostra prima operazione di salvataggio da quando è iniziato il contenimento lo scorso 17 marzo – ha dichiarato il comandante del PGHM, Stéphane Bozon a Le Dauphiné  – . Questo giovane non avrebbe dovuto morire sabato”.

In Francia il decreto attualmente in vigore proibisce la pratica delle attività outdoor in ambiente montano, quali mountain bike, escursionismo, sci, uscite con le ciaspole. Si può al massimo correre nel raggio di un chilometro attorno casa.

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