Alta quota

K2-Broad Peak: pronta a partire la spedizione valdostana

A farne parte Marco Camandona, François Cazzanelli, Francesco Ratti, Emrik Favre e Stefano Stradelli

Marco Camandona, François Cazzanelli, Francesco Ratti, Emrik Favre e Stefano Stradelli. “A noi si aggiungerà anche il trentino Giampaolo Corona ci annuncia al telefono Cazzanelli. “Una squadra veramente fantastica”. È quindi questa la formazione valdostana (e trentina) che a giungo partirà alla volta del Pakistan. Obiettivo? K2 e Broad Peak. Del gruppo solo Cazzanelli tenterà la salita di entrambe le montagne.

“Non capita spesso di avere due cime così importanti a portata di mano, e la cosa mi alletta molto” spiega. “L’esperienza vissuta su Everest e Lhotse, due anni fa, mi è stata molto d’aiuto per darmi la consapevolezza di poter tentare questo concatenamento” Continua la guida del Cervino. Con lui suk K2 si cimenteranno Ratti e Favre mentre Camandona e Stradelli tenteranno la salita al Broad Peak. Ancora non sono noti i programmi di Corona. Sono quindi diversi gli obiettivi del gruppo, ma nonostante questo il si piazzerà un unico campo base, al K2, mentre al Broad Peak ne verrà allestito uno “volante” per permettere acclimatazione e salita.

“Sono orgoglioso di tornare in Pakistan e spero di vedere un altro valdostano in vetta del K2” ci racconta Marco Camandona. “Sono veramente contento di accompagnare questo gruppo di forti alpinisti, in particolare François che sta seguendo un grande percorso di crescita professionale”. Per Camandona sarà un ritorno agli anni giovanili, il 29 luglio saranno infatti passati 20 anni dalla spedizione che l’ha visto raggiungere la vetta della seconda montagna della Terra insieme ad Abele Blanc. “All’epoca abbiamo fatto qualcosa di straordinario” ci confida. “Eravamo solo in 4 sulla montagna e abbiamo tracciato tutto da soli, condizioni oggi difficili da trovare”. Per Marco questa nuova avventura segna il ritorno all’inizio della sua carriera mentre per François rappresenta la chiusura di due importanti storie: da un lato è per me il modo per incontrare in modo diretto la storia del mio maestro Marco, quella di cui mi ha sempre parlato con grande orgoglio. Dall’altra parte il K2 rappresenta, insieme a Cerro Torre e Cervino, una delle tre montagne ritenute perfette. Chiudere questo trittico, che per gli italiani ha un significato particolare, è un sogno che conservo da anni”.

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Un commento

  1. Sicuri che li lasceranno entrare?Col Corona G.chissa’ cosa capiscono.Ormai parecchie gite scolastiche ed altre imprese …sono sospese.
    Si puo’ sempre dirottare sulle Pale di San Martino, col Giampaolo di casa.
    Sai che colpo grosso, se gli altri non le conoscono e ci scatta un colpo di fulmine.?
    Ci sono anche doline del freddo..simil Himlayano

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