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Cerro Cachet, Patagonia. Prima salita sulla parete NE per il trio Hinterberger-Hojac-Siegrist

La Patagonia continua ad offrire agli alpinisti, dotati di pazienza e fantasia, come ci raccontava alla vigilia della partenza dei Ragni di Lecco alla volta del Sud America il Presidente Matteo Della Bordella, la possibilità di tracciare nuove linee e realizzare nuove ascese in stile alpino. Ne troviamo conferma nella notizia di una nuova prima salita messa a segno dal trio svizzero composto da Lukas Hinterberger, Nicolas Hojac e Stephan Siegrist sulla parete Nord Est del Cerro Cachet, nella Patagonia settentrionale.

Una vetta di circa 2.700 metri, la cui prima e unica salita ad opera di un team neozelandese risale al 1971La via è stata ribattezzata “Homenaje a los amigos perdidos” (Omaggio agli amici perduti), in memoria di David Lama, Ueli Steck e Julian Zanker.

Dal Cerro Largo al Cerro Cachet

Prima di approdare al Cerro Cachet, i tre alpinisti hanno portato a termine anche una salita sul Cerro Largo (2.799 m). “Dopo aver raggiunto la cima del Cerro Largo – si legge sulla pagina Facebook di Stephan Siegrist – è tornado il maltempo ma le temperature sono diventate più miti. Dopo 7 giorni di maltempo  e riposo, abbiamo dato il via al nostro progetto principale: la parete Est del Cerro Cachet. Una montagna comparabile alle Grand Jorasses. Nel mentre abbiamo incontrato poca neve sul Nef Glacier, così poca che le nostre ciaspole sono rimaste nello zaino. In totale abbiamo impiegato 4 giorni per salire il Cachet, uno dei quali speso rinchiusi nella tenda durante una tormenta. Dopo una salita decisamente impegnativa, abbiamo toccato la vetta nella sera del 3 dicembre 2019”.

Qualche dettaglio in più si evince dal racconto di Hinterberger su Planetmountain. La definizione della via di salita non è stata facile. Inizialmente il trio aveva notato una “logica linea verticale e selvaggia”. Ma appena dopo un tiro, a causa degli eccessivi distacchi di ghiaccio sotto il sole estivo, hanno effettuato una deviazione verso sinistra per portarsi sulla roccia e trovare una “linea arrampicabile ed oggettivamente sicura su terreno di misto”. Alcuni tiri, su ghiaccio sottile molto ripido, hanno opposto più resistenza di altri ma alla fine (gradati fino a M7+), sul calare del giorno, i tre hanno visto apparire davanti a sé la cresta sommitale. Appena dopo le 18 erano finalmente in vetta.

Omaggio agli amici perduti

In ricordo di Julian Zanker, deceduto nel febbraio 2019 a seguito di una caduta sulla Nord dell’Eiger, Siegrist ha deposto in cima una bambola. “Anche Julian avrebbe dovuto partecipare a questa spedizione in Patagonia. In un certo senso era comunque con noi durante la nostra scalata sul Cerro Cachet”.

Come anticipato, il nome della via è stato scelto per omaggiare anche altri due amici scomparsi troppo presto:  Ueli Steck, deceduto nel 2017 sul Nuptse, in Nepal, e David Lama, travolto da una valanga sull’Howse Peak, in Canada nell’aprile 2019, insieme a Hansjörg Auer e Jess Roskelley.

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