AlpinismoAlta quota

Everest. Per Jost Kobusch si prospetta una spedizione vegan

Lo avevamo premesso nel recap di pochi giorni fa delle spedizioni sugli Ottomila in programma per l’inverno 2019/2020: ci aspettiamo grandi sorprese dal giovane Jost Kobusch. Il recente annuncio di voler portare avanti una dieta vegan durante l’ascesa in solitaria sull’Everest decisamente rientra nella categoria sorprese.

Jost affronterà dunque la salita sul Tetto del Mondo, passando per l’Hornbein couloir, mangiando esclusivamente cibo di origine vegetale.

Le motivazioni della scelta

In un lungo post Instagram il giovane alpinista tedesco ha ben dettagliato i motivi della sua scelta, che non risultano essere esclusivamente etici.

“Da poco ho iniziato a mangiare solo cibo di origine vegetale. Ora, come mai ho modificato il mio regime alimentare, passando a una dieta vegan? Come vi ho raccontato settimane fa, ho dovuto affrontare dei problemi digestivi durante la mia spedizione sull’Amotsang. Di conseguenza ho dovuto cercare di capire come sbarazzarmene e allo stesso avere sufficiente energia per i miei giri futuri”.

Una scelta nata sul campo quindi, nel tentativo di affrontare una problematica fisiologica che avrebbe potuto rappresentare un ostacolo alla buona riuscita della spedizione invernale. Kobusch delinea poi ancor meglio le sue motivazioni, condividendo con i follower il suo ragionamento in merito, come atleta e come minimalista.

“Come atleta, pianifico la mia dieta e non ho mai mangiato carne in alta quota. Si tratta di una pietanza troppo ricca di grassi che rendono veramente complicata la digestione. Per carità, anche mangiando roba vegan è possibile ingerire quantità smisurate di grassi, ma diciamo che è più complicato. I prodotti vegetali non processati contengono meno grassi”.

“Come minimalista, è poi importante per me raggiungere I miei obiettivi con meno risorse possibile. Ho tenuto conto anche di questo nel momento in cui ho pensato di avvicinarmi al veganesimo”.

Ma c’è anche un input esterno che lo ha portato a compiere tale scelta. “L’ultimo impulso alla transizione mi è giunto dal documentario ‘Game Changers’ (documentario del 2018 diretto da Louie Psihoyos e prodotto da James Cameron, Arnold Schwarzenegger, Jackie Chan, Chris Paul, Lewis Hamilton e Novak Djokovic, sui benefici per gli atleti derivanti dal mangiare vegetale, ndr). E contatti personali con altri atleti che seguono una dieta veg. Ed eccoci qua!”

Stop ai problemi gastrici

La scelta di Jost, come descritto in apertura del suo messaggio, è stata sollecitata dalla necessità di trovare una soluzione ai suoi problemi digestivi. Dopo poche settimane di alimentazione vegana pare che sia riuscito già nel suo intento.

“Da quando sono passato alla dieta vegan il mio stomaco lavora molto meglio! Mi pare di potermi caricare di energie con più facilità!”.

Ma se in Occidente il veg è ormai quasi una moda e supermercati e ristoranti si stanno adeguando a una crescente domanda di prodotti non derivanti da fonti animali, come appare la situazione in Nepal?

“Qui in Nepal hanno molteplici fantastiche opzioni vegane […] e sono felice di annunciare che per tutta la grande spedizione sull’Everest di dicembre, la cucina sarà su base vegana. Il cuoco già lo sa, devo solo dare con cautela la notizia al fotografo. Ma non preoccupatevi. Ho messo in conto per lui qualche pasto non vegano”.

Alta quota e dieta vegan: opinioni a confronto

Jost sembra davvero fiducioso del fatto che la dieta vegan possa essere bastevole a fornirgli le energie necessarie a raggiungere il suo obiettivo. Per quanto si tratti di una scelta che per certo desterà qualche perplessità, dobbiamo pur ricordarci che negli scorsi mesi abbiamo scoperto che tra i segreti di un altro personaggio che tutt’altro pare se non pieno di energie, vi sia una dieta senza carne, seppur vegetariana e non vegana. Stiamo parlando di Alex Honnold, che a colazione beve latte di canapa e ha inoltre bandito l’alcol.

C’è da aggiungere che, in merito alla corretta alimentazione in alta e altissima quota si è detto e scritto tanto per decenni. Non si tratta di una “moda” moderna. Quando Jost afferma che senza carne ci si senta meglio perché, a certe quote, si tratta di un alimento indigesto, ritornano alla mente le parole di Guido Machetto e Gianni Calcagno, che nel 1975 salirono in puro stile alpino il Tirich Mir (7.708 m), in Hindu Kush, eliminando da 3 mesi prima della partenza dall’Italia i cibi in grado di appesantire l’organismo, quali carne, zucchero, formaggi e latticini, fatta eccezione per lo yogurt. Utilizzarono durante la salita solo prodotti locali e naturali, che gli garantirono una “formidabile e persistente forma fisica”.

I nutrizionisti non appaiono totalmente d’accordo. Nel corso di una intervista rilasciata alla nostra redazione qualche anno fa, la dottoressa Donatella Polvara ci aveva spiegato che carne e uova non possono mancare nella dieta, almeno nelle fasi di recupero a campo base, in quanto essenziali fonti proteiche.

L’argomento è pertanto delicato e dibattuto. Ma Jost ci sembra ben convinto della sua decisione. Di certo, qualora dovesse accorgersi di aver guardato con troppo ottimismo alla scelta vegana per l’Everest, sarà in grado di comprendere la necessità di fare un passo indietro, come ci ha dimostrato pochi giorni fa rinunciando alla traversata dei Chulu peaks.

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4 Commenti

  1. “I nutrizionisti non appaiono totalmente d’accordo (…) ..ci aveva spiegato che carne e uova non possono mancare nella dieta, almeno nelle fasi di recupero a campo base, in quanto essenziali fonti proteiche.”

    Voytek Kurtyka – a mio parere l’alpinista e himalaysta migliore di sempre – era vegetariano e sovente, per pura curiosità personale, affrontava i lunghi periodi di avvicinamento e campo base in totale digiuno…
    Carne e uova POSSONO mancare, non lo dico io (che non sono nessuno) ma lo dimostrano le imprese dei migliori alpinisti di sempre

  2. …mah, se Voytec Kurtyka era “solo” vegetariano magari aveva nella sua alimentazione latte,latticini, uova e rinunciava solo alla carne come fanno tutti i vegetariani,chi mai può saperlo…poi,ad esempio,le imprese di Messner che non si faceva mai mancare speck e parmigiano,potrebbero dimostrare l’esatto contrario della tesi sostenuta dall’amico Matteo…chissà,forse la materia alimentazione è un po’ più complessa di come a volte la si pone.

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