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Doe: nevi perenni dimezzate entro il 2100

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NEW YORK, Usa — La previsione ha del catastrofico. Ma purtroppo è il risultato di analisi scientifiche serie. Secondo una recente ricerca del ministero dell’Energia americano (DOE) entro il 2100 le nevi perenni sul nostro pianeta saranno al metà di quanto sono ora.

inserisci il corpo della news Entro la fine di questo secolo le nevi sulle catene montuose dell’Europa, della Asia, del Nord e Sud America perderanno quasi la metà, se non di più, della loro superficie. I dati sono allarmanti: -40 per cento in Europa, -36 per cento in Nord America, – 55 per cento sulle Ande.
Sarà una valanga di acqua che, nel giro di pochi decenni, si ridistribuirà in maniera diversa sul nostro pianeta, sostengono gli esperti. Un fenomeno destinato a provocare opposte situazioni di emergenza: talvolta piene e inondazioni, talvolta siccità.
Considerati i tassi di scioglimento degli ultimi decenni, il Doe ha eleborato le seguenti proiezioni per l’anno 2100. Le Alpi perderanno il 39 per cento delle nevi,la catena dell’Himalaya il 32, la Nuova Zelanda addirittura l’84 per cento.
Dal quadro globale emerge che sono più penalizzati i ghiacciati montani che si trovano nelle zone temperate delle medie e basse latitudini.Oppure quelli che si trovano su montagne basse. Stando alla ricerca infatti lo zero termico è destinato a salire di quota.
 
La previsione dei ricercatori del Doe, molto più dettagliata delle precedenti, è basata su un nuovo modello ad alta risoluzione a scala secolare. Ed è stata anche publicata sul Journal of Climate (maggio 2006), l’organo ufficiale della Società meteorologica americana.
 

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