Alpinismo

GIV: italiani verso il C1, ma le condizioni sono difficili

Comincia a entrare nelle fasi salienti la spedizione del team dell’Esercito Italiano composto da Valerio Stella, Marco Farina, Marco Majori, Maurizio Giordano e Daniele Bernasconi al Gasherbrum IV per ripetere la via percorsa 60 anni fa da Bonatti e Mauri. Giovedì 21 giugno, dopo cinque giorni di trekking, il gruppo  ha raggiunto in mattinata la zona del CB (5.050 m circa) provvedendo a montare il necessario per il campo sulla dorsale della morena ai piedi del ghiacciaio dei Gasherbrum.

Maurizio Giordano ha descritto con emozione la lunga marcia verso il CB: “Quando ci siamo alzati di quota la pioggia intermittente che ci accompagnava negli ultimi giorni, si è trasformata in neve e cadeva copiosa. L’ambiente però, quelle poche volte che le nuvole lasciano spazio alla vista, è magnifico.”  L’alpinista ammette poi che, nonostante la fatica e il cattivo tempo, le poche schiarite che sono arrivate nel weekend hanno concesso al team degli squarci mozzafiato del loro obbiettivo. “Un paio di volte ci siamo emozionati al punto da commuoverci per le maestosità dell’Himalaya e del Karakorum.” – e ancora – “Quei pochi minuti senza neve ed acqua hanno rialzato il morale che iniziava ad essere grigio come il tempo…”.

Raggiunto e stabilito il CB, le abbondanti nevicate hanno bloccato gli alpinisti fino alla fine della settimana, giorni di cui hanno approfittato per riposare in vista dell’acclimatazione, preparare l’attrezzatura e sistemare al meglio il campo.

Già domenica 24 però sono state realizzate le prime esplorazioni. Da subito l’altitudine e le condizioni meteo non favorevoli si sono fatte sentire, per questo l’attenzione del team deve rimanere costante per la buona riuscita dell’acclimatazione e della spedizione. Nell’esplorazione preliminare per individuare aree adatte a stabilire il C1, il team ha incontrato altri tre campi: uno tedesco, uno non identificato e uno che raccoglie numerosi alpinisti, slovacchi, peruviani, italiani, tra cui probabilmente c’è anche Cala Cimenti, e i polacchi di Bielicki, per la Gasherbrum Exploration Expedition 2018.

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Il difficile percorso per avvicinarsi a quota C1, © C.S.Esercito, Sez. sport invernali

Il team ha raggiunto in giornata, non senza difficoltà, quota 5.550 m, dove è stato lasciato del materiale che servirà per l’allestimento del C1. Le condizioni della salita e del ritorno al CB sono state poco favorevoli: la visibilità era ridotta al minimo a causa della nebbia e la neve non ha dato pace al team, che ha progredito sotto incessanti precipitazioni. La spedizione continua insomma a dimostrarsi complessa.

Nel frattempo è arrivata la notizia che anche Hervé Barmasse e David Göttler hanno optato per il GIV, puntando in stile alpino alla parete sud-ovest della montagna, ancora inviolata.

Tornando al gruppo già al lavoro sull’obbiettivo, dopo un’altra ricognizione estenuante a causa delle rigide condizioni lunedì 25, martedì gli alpinisti hanno raggiunto nuovamente quota 5.500 m verso le 13:30, decidendo poi di proseguire per continuare l’acclimatazione. Nel pomeriggio Majori, Farina e Bernasconi hanno superato altri 150 metri di dislivello, ma la visibilità era troppo scarsa per procedere sul complesso tratto del ghiacciaio raggiunto. Prima di rientrare al CB, una seconda tenda con il materiale per il C1 è stata montata alla quota raggiunta.

Gli altri membri del gruppo sono rimasti al CB per preparare il materiale destinato ai campi più elevati, e durante qualche istante di apertura del cielo nuvoloso hanno potuto assistere a diverse valanghe in quota. Gli alpinisti comunicano che il campo base è lontano dal pericolo, ma che l’impressione è stata tanta.

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