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Frana Ischia: via libera allo stato di emergenza

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ISCHIA, Napoli — Il Consiglio dei Ministri, durante la sua ultima seduta, ha accettato la richiesta dello stato di emergenza per gli smottamenti avvenuti nei giorni scorsi a Ischia. La richiesta era partita dalla Regione Campania dopo la frana che domenica ha sterminato un’intera famiglia.  

Nel frattempo, sono rientrate a casa circa 80 persone delle 250 sfollate dopo la frana del monte Vezzi. Lo smottamento ha ucciso quattro persone all’alba di domenica, distruggendo una casa abusiva posta al confine con un’area a alto rischio smottamenti.
 
A consentire il rientro degli sfollati è stata un’ordinanza del sindaco di Ischia, Giuseppe Brandi. E mentre sul fronte della frana continuano i lavori per rimuovere il materiale sceso dal monte, montano le polemiche.  
 
Sono molti quelli che sostengono che la disgrazia si poteva evitare. Le accuse più dure vengono dalle associazioni ambientaliste. Primo fra tutte il Wwf. «E’ l’effetto delle politiche mirate solo al profitto – ha detto Gaetano Benedetto, segretario generale aggiunto dell’ente -. Si tratta dell’ennesimo episodio di dissesto idrogeologico registrato a Ischia dimostra ancora una volta come si debba cominciare una seria riflessione sulle condizioni del nostro territorio, reso troppo fragile e insicuro da condoni, politiche mirate unicamente al profitto, azioni emergenziali, leggi che considerano gli studi preliminari come perdite di tempo».
A stretto giro la risposta del sindaco. Che si difende dagli attacchi spiegando che si tratta di “abusi di necessità, perché quando gli ischitani costruiscono delle case lo fanno perchè hanno un terreno e ci devono vivere, non per speculazione”.
Intanto dal Policlinico di Napoli si attendono notizie dell’autopsia delle quattro salme di Luigi Buono, e delle sue tre figlie Anna, Maria e Giulia. Dopo dichè sarà la volta dei funerali. Brandi ha già preannunciato un giorno di lutto cittadino per l’isola.
 
(Foto Corriere della sera)
 
Elisa Lonini

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