Alpinismo

Tenji Sherpa rinuncia al Lhotse

Dopo la vetta dell’Everest raggiunta giovedì da Tenji Sherpa, si arresta sul Lhotse il progetto dell’alpinista nepalese portato avanti in memoria dell’amico scomparso Ueli Steck. Si trattava di una traversata Everest-Lhotse senza ossigeno, ad oggi ancora mai realizzata, che si è interrotta nella seconda ed ultima fase.

Accompagnato dal fotografo Jonathan Griffith, che ha documentato la parziale impresa, lo sherpa ha percorso la via normale dell’Everest, raggiungendo la vetta la mattina del 24. Il piano iniziale prevedeva di percorrere la via ad ovest, più tecnica e impegnativa della normale, come programmava di fare la Swiss Machine. I piani però sono cambiati in corso d’opera. Il passo successivo era quello di proseguire per Colle Sud, intorno a quota 8.000 metri, per poi procedere verso il Lhotse.

L’ostacolo che ha però costretto lo sherpa a rinunciare ai suoi intenti è stata l’avversa condizione meteo, che rispettando le previsioni ha visto la fine della finestra favorevole, per un ritorno di forti venti e di un nuovo abbassamento delle temperature. L’eccezionale fase di bel tempo cominciata il 13 maggio è durata 11 giorni, favorendo centinaia di vette sull’Everest; il cattivo tempo è però tornato proprio nel fine settimana, appena dopo che anche Tenji Sherpa aveva raggiunto il tetto del mondo, mentre si preparava per completare la sua impresa sul Lhotse.

Ad annunciare la rinuncia al progetto dell’alpinista nepalese è Iswari Paudel, direttore di Himalayan Guides Nepal Treks & Expedition P. Ltd., secondo il quale Tenji Sherpa e Jonathan Griffith sarebbero al CB già da un paio di giorni pronti per lasciare il campo, magari in attesa di un nuovo tentativo nella prossima stagione.

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