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Valanghe: carcere ai responsabili?

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ROMA — I nove morti per valanghe sulle Alpi sembrano aver scosso anche la politica. Su proposta dalle Protezione civile, il governo ha deciso di presentare un emendamento alla Legge sulle emergenze in discussione al Senato. 

Il provvedimento prevede il carcere per chi, provocando una valanga, si rende responsabile della morte di altre persone e cinquemila euro di ammenda per chi scia fuori pista o compie escursioni in montagna quando i bollettini nivo-meteorologici indicano pericolo.
Il provvedimento, di cui non si conosce ancora il testo, segue, a distanza di un mese, la sfuriata del responsabile della Protezione civile Guido Bertolaso. Il 28 dicembre scorso una valanga uccise 6 soccorritori impegnati a recuperare due vittime rimaste, per imprudenza, a loro volta sotto una valanga in Trentino. Il numero uno della Protezione civile allora sbottò: "Sono stufo che i nostri soccorritori perdano la vita perché le persone vanno a fare escursioni in modo sprovveduto e senza tenere conto degli allarmi".
In attesa di vedere il testo dell’emendamento, va però fatto notare che il reato di disastro colposo esiste già nel codice penale italiano.

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