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Maiali sepolti vivi per studiare le valanghe

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VIENNA, Austria — Vogliono seppellire vivi 29 maiali, per studiarli mentre muoiono per asfissia sotto la neve. Questo l’agghiacciante test iniziato nei giorni scorsi in Austria da un gruppo internazionale di istituti di ricerca per studiare meglio le morti sotto slavine e valanghe. Immediata la rivolta delle associazioni animaliste, che si sono scagliate contro l’iniziativa insieme a migliaia di persone.

L’esperimento è iniziato due giorni fa sulle nevi della valle di Ötztal, nel Tirolo Austriaco. Alcuni animali sarebbero già andati incontro al loro destino di cavie: secondo quanto riferito dai ricercatori ne verranno utilizzati due o tre al giorno. Entro 14 giorni saranno tutti morti.

L’idea degli scienziati è quella di monitorare la morte per asfissia e ipotermia dei maiali, per capire meglio le dinamiche e la tempistica di sopravvivenza di chi viene travolto da una valanga. Per questo i suini, narcotizzati e sepolti alcuni completamente, altri fino al collo, verranno collegati alle macchine prima di essere seppelliti. Poi verranno monitorate tutte le loro reazioni da un computer.

Gli animali, dopo morti, verranno estratti dalla neve. Alcuni loro campioni di tessuto verranno inviati negli Stati Uniti per delle analisi, insieme ai parametri registrati dal computer. Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, l’esperimento sarebbe stato autorizzato dalla Commissione ministeriale d’etica per gli animali in Austria e organizzato dalla clinica universitaria di Innsbruck. Vi parteciperebbe anche un ente italiano, l’Istituto per la medicina d’emergenza in montagna dell’Eurac di Bolzano.

Inutile dire che l’iniziativa, definita "scandalo" e "inaudita barbarie", è stata presa di mira da tutte le associazioni animaliste che ne sono venute a conoscenza, e che ora stanno tentando di bloccare l’esperimento con ogni mezzo. A nulla sono valse le dichiarazioni dei ricercatori, che hanno sottolineato come i maiali fossero stati selezionati tra quelli destinati al macello.

"Bisogna ricporrere ad un esperimento animale perchè non è possibile nessun’altra simulazione" ha detto Herman Brugger dell’Istituto per la medicina del soccorso alpino di Bolzano alla tv austriaca Orf. Ma gli amanti degli animali non ci stanno.

"E’ un approccio ottocentesco e fuorviante – ha risposto tagliente Michela Kuan, responsabile Lav settore Vivisezione -. L’anatomia e la fisiologia del maiale sono differenti dalla nostra specie: parametri come il diverso spessore cutaneo, rapporto tra masse grassa e magra, frequenza del battito cardiaco e distanza degli arti dal cuore, rendono i risultati inapplicabili all’uomo".

Lo stesso soccorso alpino ha condannato l’esperimento, dissociandosi dalle finalità ufficiali dell’esperimento. Politici e privati hanno fatto lo stesso. E a quanto pare, sono pronte denunce e cortei di protesta.

Sara Sottocornola

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