AlpinismoK2 invernale

Roberto Mantovani: “I polacchi tra i più titolati a tentare l’invernale al K2”

Dopo l’intervista di qualche giorno fa su passato e presente dell’alpinismo ci sono sorte alcune altre domande da fare a Roberto Mantovani. Così eccoci di nuovo in sua compagnia per parlare di inverno e di quello che probabilmente sarà l’evento alpinistico di questa stagione.

 

Parlando di inverno, cosa pensi di quello che sta accadendo sugli 8000 negli ultimi anni?

Il Nanga è stato interessante ma molto mediatizzato. Uno stile diverso rispetto a quello delle grandi invernali dei polacchi. Alpinisti che per molti anni hanno fatto da padroni nell’inverno himalayano.

E sul K2?

I polacchi sono tra i più titolati a tentare l’invernale al K2. Oggi non credo si possa tentate il K2 in modo diverso da quello della spedizione massiccia.

Cosa pensi invece del tentativo di Txikon di fare la prima invernale senza ossigeno dell’Everest?

L’alpinismo non si accontenterà di una prova di resistenza in quota. Credo che alla fine tornerà fuori il vecchio gioco, quello di testarsi con le difficoltà del terreno. Non sto cercando di sminuire il suo tentativo, ma l’alpinismo non è solo quello. Credo che in termini di alpinismo invernale ci siano altre cose molto interessanti oltre a queste. Io guarderei con molto interesse a questo tentativo di Wielicki perché figlio di una generazione di alpinisti che non si è mai più ripetuta. Hanno avuto la fortuna di imbattersi fin dall’inizio in un grande capospedizione, Andrzej Zawada. Un alpinista con un ottimo curriculum invernale che preso questi ragazzi e li ha portati a tentare le altissime quote in inverno con mezzi tutto sommato ridicoli rispetto alle spedizioni occidentali. Erano poverissimi sia in termini di attrezzatura che di cibo.

Cosa vedi nel futuro dell’alpinismo?

Credo che in Himalaya si tenteranno le grandi traversate. C’è un’idea che da vent’anni Diemberger ha ed è quella di percorrere integralmente tutta la lunga cresta dell’Everest. Un’idea quasi folle è lunghissimo quel percorso. Ovviamente si tratta della salita del futuro. Di interessante c’è anche l’idea, non nuova perché già provata dai russi, di attraversare il massiccio del Kangchenjunga. Immaginate anche una traversata al K2, sarebbe una roba fuori dal mondo. Chissà quanto tempo ancora ci vorrà.

Tags

Articoli correlati

Un commento

  1. Sarebbe interessante sapere il titolo del libro che sfoglia nell’immagine Mantovani.
    Dalle foto che si intravedono sembra interessantissimo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close