Alpinismo

Cina contro il Pakistan. Rischia di saltare anche la spedizione di Barmasse

Da giorni si stavano susseguendo voci relative a problemi tra Cina e Pakistan per la concessione dei visti. 

Il primo a parlarne era stato Stefan Nestler, che aveva riportato il fatto che il governo cinese stesse rifiutando l’ingresso in Tibet a tutti quei turisti, alpinisti inclusi, che sul loro passaporto hanno un visto pakistano rilasciato durante gli ultimi tre anni. 

Una regola nuova, che in molti hanno scoperto solo all’arrivo in Nepal, tanto che sono diversi al momento gli alpinisti bloccati a Kathmandu per l’impossibilità di raggiungere il versante nord dell’Everest, il Cho Oyu e lo Shisha Pangma. 

Tra gli interessati anche Hervè Barmasse, che negli scorsi giorni si è precipitato dalla Valle del Khumbu, dove si sta allenando, a Kathmandu per cercare di mediare una soluzione con le autorità cinesi, che gli avevano negato il visto per entrare in Tibet. Fortunatamente l’alpinista è riuscito a risolvere positivamente il problema dato che il suo visto pakistano risale al 2012, quando assieme a Bernasconi aveva tentato la parete nord dell’Ogre. 

“A causa dei miei viaggi passati in Pakistan, i cinesi non volevano rilasciarmi il visto – scrive Hervé – Da pochi giorni infatti stanno chiudendo le frontiere agli arrampicatori che hanno frequentato il Karakorum negli ultimi anni. In principio la soluzione sarebbe stata quella di andare a Calcutta, fare un nuovo passaporto, tornare a Kathmandu e rifare l’intera procedura per ottenere il visto. Per questo motivo stavo ridiscendendo in fretta e furia la Valle del Khumbu. Poi, dopo un ulteriore confronto tra le autorità competenti, essendo questa regola/restrizione applicata solo di recente e come spesso accade poco chiara, il divieto di entrata per il Tibet è solo per chi ha visitato il Pakistan negli ultimi 3 anni. Per mia fortuna l’ultima volta che ho scalato in Karakorum era il 2012… e come detto tutto si è risolto”.

A questo punto, comunque, non sono chiare le motivazioni per cui il governo cinese ha improvvisamente iniziato a bloccare i visti per coloro che sono stati recentemente in Pakistan. In attesa di saperne di più, l’unica cosa certa è che se il proprio passaporto non reca alcun timbro o visto pakistani, non si avrà alcun problema.

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Un commento

  1. Che strano. La Cina ha fatto per il Pakistan la Karakorum Highway. Dopo la frana di Attabad e conseguente lago di 20 km, ha rifatto quel tratto in galleria e tutto dovrebbe funzionare d’amore e d’accordo. Non so che intoppo ci possa essere. Speriamo.

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