Cronaca

Salvi gli speleologi sui Monti Alburni

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SALERNO — Dopo quaranta ore di angoscia sono stati liberati i tre speleologi rimasti intrappolati in una grotta dei Monti Alburni, nel Salernitano. Provvidenziale l’intervento degli uomini del Soccorso alpino e dei Vigili del fuoco.

Antonio De Leo – 43 anni di Lecce – è stato il primo a uscire, alle 23.40 circa di ieri. Pochi minuti dopo è toccato a Cosimo Leone – 30 anni, brindisino – Gianluca Selleri – 36 anni, leccese. Le loro condizioni di salute non destano preoccupazione. Sono stati comunque sottoposti a visita medica.

I tre speleologi hanno raccontato pochi particolari della disavventura, per fortuna a lieto fine. Insieme ai soccorritori hanno rimosso il fango dal sifone che ostruiva l’uscita. De Leo, Leone e Selleri erano rimasti intrappolati a circa 75 metri di profondità per un improvviso temporale che aveva riempito d’acqua e di melma un sifone di collegamento di una settantina di metri.

Sul posto erano giunte le squadre dei vigili del fuoco di Salerno e di Roma, i tecnici del Soccorso Speleologico del Corpo di Soccorso Alpino, i sommozzatori da Salerno e i carabinieri, oltre a medici e sanitari.

Insomma, una vasta operazione di soccorso resa difficile dalle condizioni del tempo. I soccorritori hanno faticato non poco per individuare e raggiungere gli speleologi intrappolati. Per liberare l’uscita hanno dovuto impiegare due pompe idrovore con le quali è stato svuotato il sifone allagato.

Già ieri pomeriggio, un sommozzatore dei vigili del fuoco era riuscito a raggiungere i tre, portando loro viveri e coperte termiche. Poi, grazie un duro lavoro la bella notizia: gli speleologi pugliesi del gruppo «Ndronico» sono stati liberati.

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