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Addio al motoraduno dello Stelvio?

 

SONDRIO — Era un’icona per tutti i bikers delle Alpi, d’Italia e di tutta Europa. Ma purtroppo, sembra destinato a diventare solo un ricordo per tutti coloro che sono riusciti, almeno una volta, a respirarne l’atmosfera. Il motoraduno dello Stelvio, classico appuntamento del primo weekend di luglio, quest’anno non ci sarà. Pare che nessuno, stando alle voci in circolazione, voglia più prendersi la briga di organizzarlo.

Generazioni di ragazzi in poltrona, che si divertono a giocare con i telecomandi della playstation piuttosto che con un vero pallone, una vera bicicletta, oppure una vera moto. E’ questa l’impressione che si ha, guardando ai giovani d’oggi, e leggendo sui giornali notizie come quelle dell’annullamento del motoraduno dello Stelvio, che per 33 anni ha radunato migliaia di biker sui 2.758 metri del valico automobilistico più alto d’Italia.
 
E che ora non si farà più, perchè nonostante numerosissimi tentativi compiuti con l’aiuto del Comune, della Pro Loco e delle Associazioni sportive di Sondalo, il Moto Club Stelvio International non è riuscito a trovare un gruppo che avesse voglia e tempo di prendere le redini della manifestazione che ormai era arrivata a raccogliere oltre diecimila appassionati.
 
"La manifestazione è diventata sempre pù grande e impegnativa – ha detto Candido Rizzi, presidente del Moto Club – e manca il ricambio generazionale. I costi sono lievitati, la crisi ha lasciato il segno anche da noi. A ciò si aggiungano le polemiche sui disagi, rumori e problematiche di viabilità e la stanchezza accumulata in 18 anni di attività… Tutti elementi che ci hanno portato ad una decisione dolorosa, ma inevitabile. Il rammarico è proprio quello di perdere l’esperienza maturata in tutti questi anni".
 
Era una tre giorni di festa ininterrotta, con ospiti famosi e concerti ad animare le serate di Sondalo. E poi la spettacolare salita fino in cima al passo, tutti rigorosamente a 30 chilometri orari, ognuno con la propria moto, da semplici Vespe alle più moderne moto da strada.
 
Come tutte le grandi manifestazioni ha raccolto alcune lamentele e attirato anche gente che voleva far caos senza capirne lo spirito. Ma ha anche regalato al territorio ricchezza e iniziative sociali come donazioni alla casa di riposo e lavori presso il Palazzetto e i campi da tennis di Sondalo.
 
E’ difficile pensare un evento del genere andrà perso. Per certi versi, è come se venisse annullato il raduno degli alpini. Il Moto Club, infatti, non si rassegna. E nell’annullare l’edizione 2009, Rizzi ha voluto lanciare un ultimo appello ai giovani.
 
"La speranza è che fra un anno o due un nuovo gruppo di sondalini riparta per questa avventura – ha concluso Rizzi -, così come abbiamo fatto noi nel 1990 raccogliendo il testimone lasciato dal Moto Club che ci ha preceduto. Da parte nostta diamo fin d’ora la garanzia della massima collaborazione ad ogni eventuale iniziativa per il recupero immediato del nostro caro motoraduno”.
 
Sara Sottocornola

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