Alpinismo

Everest: Alex si ferma a campo 2. Niente vetta, torna a casa

AGGIORNAMENTO ore 11.55:  Di pochi minuti fa la notizia che Alex Txikon ha deciso di rinunciare definitivamente all’Everest.

“Questo non è un addio, è un arrivederci”, scrive Alex, raccontando come l’Everest gli abbia rubato il cuore: “non c’è dubbio che è stata la spedizione più speciale della mia vita, in cui mi sono sorpreso di me stesso”, ma “l’avidità non serve a niente in montagna e non bisogna mai andare contro natura”.

La causa della fine della spedizione è, come ci potevamo immaginare, il vento, che ha lasciato davvero poco margine all’alpinista in questi mesi all’Everest: “anche se mi sento molto forte fisicamente e psicologicamente, l’inverno non ha dato tregua. Il forte vento ci ha buttato per terra e le previsioni per i prossimi giorni sono terrificanti”.

“Vi prometto – conclude il basco – che tornerò alla montagna che mi ha rubato il cuore nel modo più puro”.


Alex Txikon era partito il 6 marzo per il suo tentativo di vetta. Il programma era una toccata e fuga con arrivo a C2 la sera stessa, partenza diretta all’alba del 7 per gli 8000 m di C4 con allungo verso la cima nella notte e ritorno di corsa a C2.

Tutto questo a causa della limitata durata della finestra di bel tempo (e nemmeno troppo, dato che il vento comunque non sarebbe sceso sotto i 40 km/h, non poco a quelle quote), che si sarebbe inesorabilmente chiusa oggi pomeriggio, quando le sferzate sarebbero arrivate fino a 80/90 km/h.

Ieri però quando lo sguardo si è posato sul RaceTracker, tutti abbiamo notato come il suo segnale GPS fosse fermo a C2. Così è stato per tutta la giornata di martedì. Molte sono state le ipotesi fatte: il tracker si era bloccato? Forse scaricato? Ma subito lo sviluppatore del dispositivo era intervenuto sulle pagine di Desnivel per garantire che tutto stava funzionando. Allora cosa? Txikon aveva cambiato i piani in considerazione del fatto che sembrava che la finestra si fosse allungata di mezza giornata? Possibile, anche perché nella salita a C2 i suoi sherpa (non acclimatati, ricordiamo) avevano lavorato duramente per risistemare tre settori della IceFall ed erano stanchi. Più probabile era però che Txikon stesse attendendo che il vento calasse di intensità, ma più passava il tempo, più le possibilità per Alex diminuivano.

La risposta l’abbiamo avuta in parte oggi, quando il GPS del basco ha ricominciato a muoversi: Alex sta tornando al campo base. Una scelta logica, dato che il tempo necessario per salire in vetta e scendere in sicurezza non era sufficiente.

Il tentativo appena concluso potrebbe essere l’ultimo, come aveva dichiarato Txikon prima di partire due giorni fa, ma mancano ancora alcuni giorni alla fine dell’inverno e, come ci ha dimostrato fino ad ora, quello che non manca ad Alex è di certo la determinazione a portarsi a casa questo risultato.

Ne sapremo di più, sia sulle intenzioni di Txikon, sia su cosa sia successo in queste 48 ore non appena l’alpinista arriverà al base.

Nel frattempo al campo base del tetto del mondo sono attese anche le squadre di IceFall doctor delle spedizioni commerciali primaverili, che si stanno già muovendo da Namche Bazar per raggiungere i piedi del tetto del mondo e cominciare il lavoro che dovrà essere completato prima che il circo Everest incominci nella bella stagione.

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Un commento

  1. “Vi prometto – conclude il basco – che tornerò alla montagna che mi ha rubato il cuore nel modo più puro”.
    E’ una battuta?
    Intanto lascia spazzatura al colle nord (tenda e meteriali montati), corde fisse lungo la montagna e poi bisognerebbe capire cosa intenda per modo più puro. Sicuramente, vista la spedizione appena conclusa, non faticherà molto a rendere la prossima più “pura”.
    In ogni caso lo show è finito, il ritorno pubblicitario l’ha avuto e la spedizione si è conclusa esattamente secondo le previsioni.

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