Cronaca

Zucco Angelone, un morto e un ferito

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BARZIO, Lecco — Weekend nero sulle montagne lecchesi. Sullo Zucco Angelone sabato scorso è morto un istruttore colpito da un masso mentre era in falesia con un gruppo di allievi. Ieri poi un altro arrampicatore è rimasto ferito mentre si trovava in parete: pare che in questo caso la corda non abbia tenuto per via di una grave dimenticanza, quella di un nodo di sicurezza.

Il primo incidente è stato mortale e si è verificato sabato subito dopo pranzo. La vittima è Marco Lottaroli, 40 anni di Nova Milanese, istruttore di alpinismo. L’uomo era in falesia al "Trittico" dello Zucco Angelone con un gruppo di una sessantina di allievi, quando un grosso masso si è staccato dalla parete e gli è caduto in testa. Il casco non è stato sufficiente a salvarlo, e il colpo lo ha ucciso.
 
Sul posto è arrivata l’eliambulanza di Como che i soccorritori si sono calati col verricello. Il medico del 118 però non ha potuto far altro che constatarne il decesso.
 
Ieri sempre sullo Zucco Angelone un altro rocciatore è rimasto ferito, per fortuna non gravemente. Un uomo di 48 anni di Desio, sempre nella provincia di Milano, stava scendendo in corda doppia quando è caduto: è scivolato per una decina di metri su una parete fortunatamente poco verticale.
 
La caduta, che gli è costata una sospetta frattura al ginocchio sinistro e un trauma toracico, sembra sia stata dovuta a una grave dimenticanza. L’uomo infatti, avrebbe omesso un nodo di sicurezza la cui assenza avrebbe permesso alla corda di liberarsi e sfilarsi.
 
Domenica poi il Soccorso alpino è intervenuto anche sul Resegone, dove un escursionista era in difficoltà sulla Ferrata Gamma Due. L’uomo, sfinito dallo sforzo fisico, è stato riportato ad Erna con l’elicottero.
 
 
Valentina d’Angella

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