Cronaca

Tre forti scosse colpiscono il centro Italia già in ginocchio per la neve. Sul posto anche il CNSAS

La chiesa di San’Agostino ad Amatrice dopo il terremoto del 24 agosto 2016 e dopo quello del 18 gennaio 2017. Foto ANSA

Tre nuove forti scosse si sono avvertite questa mattina in centro Italia: la prima di magnitudo, 5.3 alle 10,24, poi alle 11,14 ed infine la più forte, di 5.5, alle 11,25. L’epicentro, secondo le stime dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), a 10 km di profondità tra L’Aquila e Rieti, vicino ad Amatrice, dove è crollato il campanile di Sant’Agostino.

A peggiorare la situazione c’è anche l’emergenza maltempo che sta affliggendo questi luoghi: da più di 36 ore continua infatti a nevicare. Intere zone sono sommerse da metri di neve e molti paesi sono isolati e senza energia elettrica, tanto che nelle scorse ore è arrivato anche l’Esercito.

Condizioni che stanno ostacolando il lavoro di vigili e protezione civile. “È un’emergenza mostruosa – ha detto il Sindaco di Alcoli Piceno Guido Castelli – Stiamo cercando di sfondare il muro di neve”. “La situazione è critica – ha invece riferito il Sindaco di Montereale, il Comune più vicino all’epicentro, Massimiliano Giorgi – C’è il terremoto, c’è la neve. C’è difficoltà nei soccorsi perché la statale 260 dall’Aquila è bloccata per un autotreno di traverso”.

“Ci sono state tre scosse di terremoto e la situazione è di totale emergenza in tutta la provincia di Teramo. Ci sono centri isolati per neve, non riusciamo a capire se ci sono danni. La sala operativa è stata sgombrata e dalla Prefettura ci stiamo spostando al Parco della Scienza. Abbiamo bisogno di aiuto. Dovrebbero intervenire Esercito e Genio militare. Ci sono paesi senza energia da più di 48 ore”. Questo l’appello lanciato dal presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino, in video su Facebook.

La situazione neve nei giorni scorsi. Foto Paolo De Luca

Per fronteggiare la difficile situazione, sul posto sta intervenendo anche il Soccorso alpino, che su richiesta del Dipartimento di Protezione Civile “sta facendo convergere in Abruzzo personale anche dalle regioni limitrofe. Numerose altre unità del Soccorso Alpino sono pronte a muovere da altre regioni italiane. Dal Lazio, la regione più vicina all’emergenza abruzzese, sono partite tre squadre, con tende, pale da neve, viveri e sci per raggiungere le frazioni più isolate. Attualmente sono impegnate nei paesi di Penne (Pescara), Campotosto (L’Aquila) e varie frazioni minori. Una squadra è disposizione della Prefettura de L’Aquila. Ci sono numerose persone isolate, alcuni anziani con problematiche sanitarie, ma non si registrano al momento vittime per i crolli”.

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