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Eiger: morti di freddo in parete

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Updated – GRINDELWAND, Svizzera — E’ stato recuperato il corpo di uno dei alpinisti morti congelati sulla parete ovest dell’Eiger. I due scalatori, molto esperti, di cui non sono state ancora rese note le generalità, sono rimasti bloccati sulla montagna da domenica scorsa. Sono saliti dalla nord, ma i loro corpi senza vita sono stati avvistati sul versante ovest, a 3.800 metri di quota. Il forte vento e la troppa neve non hanno ancora permesso ai soccorritori di recuperare anche la seconda vittima.

I due giovani scalatori erano partiti domenica mattina per salire in vetta all’Eiger dalla via normale del famigerato versante nord. Le condizioni del tempo erano buone. La sera avevano bivaccato in parete al "Bugeleisen", il "Ferro da stiro", ma non avevano chiamato casa, come da programma. Silenzio con le famiglie ancora per tutto il giorno seguente, finchè alla sera i parenti avevano dato l’allarme.
 
Erano le 10 di lunedì sera quando è stato avvertito il Soccorso Alpino di Grindelwald. Ma le condizioni meteorologiche erano pessime, al punto che i soccorritori non erano potuti partire nè via terra nè con l’elicottero. Sulla montagna soffiava un vento fortissimo e gelido, la neve era alta e c’era nebbia.  
 
Alle 8.30 del mattino seguente il padre di uno dei due alpinisti aveva avuto un brevissimo contatto telefonico con il figlio. L’alpinista faceva sapere che durante la discesa dalla vetta era rimasto bloccato con il compagno sull’Eigerjoch, la sella fra l’Eiger e il Monch. Sia lui che l’amico avevano le mani congelate.
 
Il tempo era ancora pessimo, ma questa volta i soccorritori avevano cercato lo stesso di raggiungere gli alpinisti partendo dallo Jungfraujoch. Il tentativo però si era dovuto fermare: più di un metro di neve fresca, scarsissima visibilità e temperature scese a – 22 gradi.
 
Ieri finalmente si era alzato l’elicottero. Un primo volo, e i due scalatori erano stati individuati non sull’Eigerjoch ma sul lato ovest dell’Eiger, quota 3.800 metri, poco sotto la vetta di 3.970 metri. Sul posto era volato poi un secondo elicottero con a bordo il medico. La squadra non era riuscita ad atterrare, ma da una distanza di 5 metri il medico aveva stabilito che, vista la posizione dei loro corpi, i due non potevano più essere vivi.
 
Marc Ziegler, responsabile dei soccorsi, ha poi dichiarato che finchè i corpi non fossero stati  portati a terra non sarebbero state rese note le generalità dei due uomini. E’ parso certo però nell’affermare che si tratti di due alpinisti molto esperti.
 
Il capo dei soccorritori di Grindelwald, Kurt Amacher, aveva assicurato che i corpi sarebbero stati recuperati il prima possibile, e oggi finalmente le operazioni sono potute riprendere. Una delle due salme è stata recuperata. Le pessime condizioni meteo hanno però impedito il recupero della seconda vittima.
 
 
Valentina d’Angella

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