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Scontri di Lhasa: 17 condanne cinesi

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LHASA, Tibet — Reclusione da tre anni all’ergastolo. Queste le pene comminate dal tribunale cinese a diciassette manifestanti tibetani accusati di aver causato la morte di 19 persone cinesi durante gli scontri di Lhasa del mese scorso.

La notizia è stata riferita nelle scorse ore dall’agenzia di stampa cinese Xinhua. Si tratterebbe dei primi provvedimenti assunti dalla giustizia cinese a seguito dei disordini del marzo scorso nella capitale tibetana, dove dei monaci buddisti erano insorti manifestando contro il governo cinese e per l’indipendenza del Tibet.
 
Mentre il mondo deplorava la repressione cinese della rivolta, che secondo fonti tibetane avrebbe causato circa 150 morti, la Cina accusava i manifestanti di aver ucciso 18 civili e un poliziotto. Proprio per queste morti, la polizia cinese ha arrestato le 17 persone a cui ieri sono state inflitte le pesanti condanne sopracitate.
 

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