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Greenpeace: i villeggianti di montagna sprecano energia

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AOSTA — I proprietari di residenze secondarie in montagna sprecherebbero grandi quantità di energia riscaldando le loro dimore quando sono assenti, emettendo così quantità massicce di CO2. È la denuncia, quantomeno bizzarra, di Greenpeace.

Per provare le sue affermazioni gli ambientalista hanno fatto realizzare foto termografiche di residenze secondarie in Alta Engadina, dove la presenza di case di villeggiatura raggiunge oltre la metà dell’abitato.
 
Ebbene, secondo Greenpeace le fotografie dimostrano che tali case, quasi sempre riscaldate con impianti a nafta, sprigionerebbero molto calore.
 
Secondo i calcoli dell’organizzazione ecologista, le emissioni di anidride carbonica nelle zone di montagna in cui ci sono seconde case sarebbe il doppio del normale. Ciò sarebbe dovuta all’isolamento delle dimore, spesso di cattiva qualità.
 
Greenpeace sottolinea che quando le case sono vuote, per evitare i danni legati a gelo e umidità basterebbe una temperatura di 12 gradi. Molte residenze secondarie sono invece riscaldate in permanenza a più di 20 gradi. Chissà che bolletta!

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