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Sport invernali nel rispetto della fauna selvatica, qualche consiglio

Praticare sport invernali in maniera responsabile non significa soltanto sapersi divertire nel rispetto degli altri e dell’ambiente ma anche assumere atteggiamenti a tutela della fauna selvatica.

Una necessità che diventa prioritaria soprattutto nelle aree protette, ambienti delicati da salvaguardare.

Proprio allo scopo di sensibilizzare i turisti sull’importanza di limitare quanto più l’impatto delle attività outdoor sugli ecosistemi, nello specifico dell’arco alpino, è stata avviata di recente una campagna di comunicazione dal titolo “Be Part of The Mountain”, iniziativa coordinata da ALPARC e finanziata dall’Agenzia Federale per la Conservazione della Natura (BfN, Germania) con i fondi del Ministero Federale per l’Ambiente, la Conservazione della Natura e la Sicurezza Nucleare (BMU, Germania).

Un progetto di cooperazione internazionale che si pone come obiettivo quello di creare una collaborazione tra aree protette, ONG impegnate nella tutela ambientale, enti pubblici, sedi CAI e una serie di testimonial selezionati ad hoc, che consenta di diffondere capillarmente il vademecum dei comportamenti virtuosi da assumere in montagna a tutela dei vulnerabili animali selvatici.

Sul sito del progetto è possibile trovare informazioni e consigli. Scorrere la Home Page è un po’ come  seguire una lezione di zoologia ed etologia. Sono infatti descritte nel dettaglio le specie che si possono incontrare in ambiente alpino e le loro abitudini stagionali.

Dopo questa prima fase di studio si passa alla sezione dei suggerimenti. Cosa fare dunque per tutelare le specie animali mentre si praticano attività outdoor?

I consigli, che  a molti sembreranno intuitivi – per fortuna, significa che siete già escursionisti responsabili – sono essenzialmente quattro.

In primo luogo evitare le zone sensibili, ovvero le aree in cui nel corso dell’inverno si ha la maggior probabilità di incontrare la fauna selvatica alla ricerca di tranquillità. Ne sono un esempio i margini dei boschi, i pendii e le zone prive di neve. Così come le riserve e tutte le aree sottoposte a restrizioni che vanno necessariamente rispettate.

Secondo punto è quello di restare sul tracciato. Gli animali si abituano infatti alla presenza umana su determinati percorsi e imparano a riconoscere dove possano invece avventurarsi liberamente senza incappare in disturbi antropici. È importante rispettare i loro spazi.

Terzo consiglio è quello di evitare rumori molesti, scegliendo degli orari idonei, in particolare evitando attività rumorose in vicinanza dell’alba e del tramonto, momenti in cui è più probabile imbattersi nella fauna selvatica. In caso di incontro ravvicinato è importante fermarsi e dare il tempo all’animale di allontanarsi. Qualora si abbia con sé un cane è opportuno tenerlo al guinzaglio.

Infine è essenziale fare attenzione nella fase di pianificazione del percorso che si intende seguire con gli sci, le ciaspole o anche a piedi, per limitare quanto più l’impatto sulla vita selvatica. “Sopra il limite del bosco, divertiti. Evita, tuttavia, le zone rocciose e altre zone prive di neve. I boschi e i loro margini sono importanti luoghi di rifugio per gli animali selvatici in inverno. Pensa ad un imbuto quando ti avvicini al margine superiore del bosco, limita l’ampiezza delle tue tracce e attraversa quest’area con il percorso più breve possibile. Nel bosco, resta sui percorsi tracciati, sulle piste o lungo i sentieri, oppure utilizza corridoi liberi evidenti”.

 

 

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