Alpinismo

Aconcagua: notte tranquilla per i sopravvissuti

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MENDOZA, Argentina — Sono tutti ricoverati all’ospedale di Mendoza gli alpinisti italiani protagonisti della disavventura in alta quota sull’Aconcagua, che ha tenuto banco sulle cronache dei giornali in questi giorni. Dopo la morte di una italiana del gruppo e di una guida argentina, i tre sopravvissuti si trovano in buone condizioni di salute nella stessa stanza d’ospedale.

"Sto bene, ho bisogno di acqua per idratazione” ha detto Matteo Refrigerato che si trova nel reparto terapia intensiva dell’ospedale insieme a Marina Attanasio e Mirko Affasio. ”Vedo che anche Matteo e Mirko stanno bene” ha da parte sua commentato Marina precisando che ”ora, per lei, ”questa diventa una vicenda intima, personale”.

Quanto alla dinamica della tragedia che ha visto la morte di Elena Senin e della guida, i sopravvissuti hanno  raccontato che "arrivati in cima, eravamo tutti piuttosto eurforici, probabilmente a causa dell’altitudine. Una volta in vetta, si è scatenata una furiosa tempesta di neve e vento, con nubi densissime. Non ci vedevano più nemmeno fra di noi".

In quelle condizioni, la guida avrebbe perso i riferimenti, imboccando il sentiero opposto a quello che da prendere. "Elena è stata la prima a scendere, ma è scivolata, poi è precipitata fino a sparire nella nebbia. L’abbiamo vista cadere".

Il suo corpo non è ancora stato ritrovato. I superstiti non sono stati in grado di indicare il punto preciso del ghiacciaio in cui la donna è sparita. I tre alpinisti, morta anche la guida dopo una caduta, sono rimasti fermi per un giorno e mezzo, senza tenda, in attesa di essere salvati dai soccorritori.

Wainer Preda

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