AlpinismoAlta quota

Invernali al Nanga Parbat, Revol e Mackiewicz raggiungono quota 6600 metri

UPDATED – ISLAMABAD, Pakistan –- Sono arrivati a 6600 metri Tomasz Mackiewicz e Elisabeth Revol. La notizia arriva dalla pagina facebook del polacco che insieme all’alpinista francese si trova sul versante Diamir del Nanga Parbat, per tentare, come le altre spedizioni impegnate sulla montagna, di compiere la prima invernale assoluta dell’ottomila himalayano.

Tomasz Mackiewicz e Elisabeth Revol hanno raggiunto il 10 gennaio il campo 2 lungo la linea del tentativo di Messner e Eisendle del 2000. Qui, a circa 6000 metri, si sono fermati un giorno a causa dei forti venti che soffiavano sulla montagna, con raffiche fino a 100 chilometri orari. Pochi minuti fa su facebook e sul sito portalgorski.pl è arrivato un nuovo aggiornamento: gli alpinisti sarebbero a 6600 metri di quota, e potrebbero domani continuare a salire fino a 7200 metri.

Hanno aspetto di vedere se le previsioni meteo annunciavano miglioramenti, e alla fine ieri hanno deciso di provare a continuare a salire al campo successivo. Secondo quanto si legge sui siti alpinistici polacchi, la colonnina di mercurio segnerebbe circa -26 gradi, ma con i forti venti in quota le temperature percepite sarebbero decisamente inferiori.

Sul versante Rupal anche la spedizione russa ha toccato quota 6000 metri. Secondo l’ultimo aggiornamento di Russianclimb di ieri, lì hanno lasciato un campo deposito prima di ridiscendere al campo base, per via dei forti venti.

Anche la spedizione italiana di Daniele Nardi e Roberto Delle Monache continua nella fase di acclimatamento. Nei giorni scorsi Nardi è salito da solo ad oltre 5000 metri, avvicinandosi allo Sperone Mummery da cui vorrebbe tentare la salita.

“Sono sceso dai 5100 metri dove ho posizionato una corda fissa sul ghiaccio esistente – faceva sapere ieri l’alpinista di Sezze -. Ora mi trovo al campo base mentre nei prossimi giorni risaliremo per fissare un’altra corda che ci porterà alla base dello sperone Mummery”.

“Roberto è stato poco bene in questi giorni ed è dovuto scendere al Campo Base – ha detto ancora Nardi ieri -. Io sono salito da solo dai 4600 metri ai 5100 metri. Ho incontrato tanto ghiaccio, seracchi e crepacci. E’ stato tutto molto divertente. Il prossimo obiettivo è quello di arrivare a ridosso dello sperone Mummery, a 5500 metri. Da lì 1200 metri di dislivello tutto sullo sperone. Attrezzare tutto il ghiaccio sarà fondamentale”.

 

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