Alpinismo

A Babanov il premio St.Vincent

Valery Babanov

AOSTA – Valery Babanov, Hervè Barmasse, Christophe Profit, Pemba Doma Sherpa e i quattro militari del Centro Addestramento Alpino protagonisti della recente salita al Mount Vinson. Ecco i vincitori del premio Saint – Vincent per l’alpinismo, che molti hanno visto come l’erede del Piolet d’Or. I loro nomi sono trapelati ieri durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento.

Il premio verrà assegnato ufficialmente il prossimo 7 marzo, durante un grande evento a Saint Vincent organizzato dalla Regione Valle d’Aosta, la Grivel e il Forte dei Bard. Ma i nomi dei vincitori sono già trapelati e Montagna.tv è pronta a svelarveli.
 
Il vicncitore della Grolla d’oro per la migliore realizzazione alpinistica internazionale di una guida alpina è stato assegnato all’alpinista russo Valere Babanov, protagonista – l’ottobre scorso – della prima salita sull’inviolato pilastro Ovest dello Jannu (7710 metri) insieme al giovane Sergey Kofanov. Una via che si sviluppa su tremila metri di dislivello, con difficoltà VI – WI4+, su pendii di 80 gradi e passaggi di ghiaccio e misto fino all’M5, aperta in perfetto stile alpino.
 
La migliore realizzazione alpinistica internazionale di una guida alpina valdostana è stata invece riconosciuta ad Herve Barmasse, per la prima solitaria della direttissima sulla parete sud del Cervino di cui proprio due giorni fa abbiamo pubblicato il video. La Direttissima fu aperta nel 1983 da Marco Barmasse, padre di Hervè, insieme a Walter Cazzanelli e Vittorio De Tuoni, e non era mai stata ripetuta. “W’ un’esperienza – si legge nelle motivazioni del premio – che testimonia come l’alpinismo e la professione di guida alpina continuino ad essere radicate nella cultura e nella tradizione della Valle d’Aosta e di tutte le montagne del mondo”.
 
Tocca ora ai “professionisti in uniforme”, categoria assolutamente nuova nel campo dei premi alpinistici , che la Valle d’Aosta ha voluto creare per ricordare uomini che dedicano alla montagna e alla cultura dell’andare per monti la loro vita e la loro professione, fornendo un esempio di rispetto per l’uomo e per la natura.
La Grolla d’oro per la migliore impresa alpinistica di questa categoria non poteva che andare al Centro Addestramento Alpino di Aosta per per la salita al Mount Vinson, cima più alta dell’Antartide, di Ettore Taufer, Giovanni Amort, Elio Sganga e Marco Farina. I quattro militari del Cealp hanno raggiunto la cima (4.897 metri) dopo aver affrontato l’avvicinamento di circa 270 chilometri lungo un tracciato mai percorso, utilizzando soltanto gli sci e trainando le slitte con il materiale.  “Un’esperienza – recita la motivazione – che, a chiusura dell’anno Polare Internazionale, si è distinta oltre che per il valore alpinistico anche per gli alti contenuti esplorativi e per lo stile ecosostenibile adottato”.
 
Il premio speciale “Toni Gobbi” per la più significativa realizzazione alpinistica internazionale di una guida alpina con un cliente è stato invece assegnato al noto alpinista francese Christophe Profit per la sua decima salita sulla Nord dell’Eiger lungo la via Heckmair con un cliente.
 
La giuria ha assegnato anche il “Premio Forte di Bard” per i valori etici e solidali all’alpinista nepalese Pemba Doma Sherpa, la prima donna nepalese a salire l’Everest sia da Sud sia da Nord, scomparsa nella primavera del 2007, dopo aver raggiunto la cima del Lhotse. Il premio è stato consegnato alla sua memoria “per aver testimoniato in tutta la sua vita, di alpinista e organizzatrice di trekking e spedizioni alpinistiche, la passione per le montagne e la sua terra, unitamente all’attenzione per la cultura del suo popolo”.
 
Sara Sottocornola
 
   

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