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Tomba: lo sci è per ignoranti. Anzi, no

BOLOGNA — "Lo sci è uno sport di ignoranti, montanari. Non come calcio, tennis, Formula 1 o golf dove ci sono management che gestiscono i campioni". L’affermazione arriva, a sorpresa, da Alberto Tomba, uno che dello sci ha fatto una carriera. Ed è stata riportata dal quotidiano La Repubblica, poi, in seconda battuta, dal Tgcom. Ieri tuttavia è arrivata la smentita dell’ex sciatore.

Alberto Tomba contro la stampa: nuovo capitolo. Questa volta il pomo della discordia sarebbero le parole che il campione bolognese avrebbe rilasciato in un’intervista al quotidiano La Repubblica: secondo lo sciatore, sarebbero state "fraintese e strumentalizzate ai fini di creare una inutile quanto sterile polemica".
  
E in effetti, se le dichiarazioni di Tomba fossero vere, susciterebbero di certo in molti, ira, indignazione e risentimento. Al giornalista di Repubblica infatti, riferendosi allo sci, l’atleta avrebbe detto: "E’ uno sport di ignoranti, montanari. Non come calcio, tennis, Formula 1 o golf dove ci sono management che gestiscono i campioni. Per me e tanti atleti ex olimpici – avrebbe aggiunto – la vita in Italia non è facile, non siamo tutelati".
   
Un attacco alla categoria dunque, e poi al sistema. Se infatti, all’estero gli dedicano addirittura un francobollo, nel nostro paese invece si penserebbe a lui solo per i reality show: "Se a Montano hanno offerto un milione di euro – avrebbe detto –  a me ne hanno proposti molti di più e sono otto anni che ci provano. Ma non se ne fa nulla, e al decimo tentativo magari reagisco".
   
Tomba poi sarebbe intervenuto anche sulla questione "Valentino Rossi e il fisco", dicendo: "Lui non sa niente di quello che ho passato io. Tomba in Ferrari, Tomba e Miss Italia, Tomba il carabiniere. Altro che gossip".
   
All’uscita dell’articolo sul giornale di lunedì, il campione ha prontamente risposto, con una lettera aperta edita mercoledì su Tgcom. Il sito infatti, lo stesso lunedì aveva pubblicato un articolo che faceva eco a quello di Repubblica, citando diverse parti dell’intervista e interpretandone altre.
   
Nel giorno dei suoi 41 anni (ieri era il suo compleanno), Tomba ha deciso di fare un "regalo" a tutti quelli che amano la montagna: una bella lettera per spiegare ai fan le sue ragioni, e un attacco a Repubblica, Tgcom e tutte le testate che hanno voluto manipolare le sue parole.
"Sono un uomo di sport prima di tutto – ha detto – Lo sport che ho scelto mi ha portato ad apprezzare la montagna e la sua cultura, la sincerità di chi la abita, di chi la vive, non senza difficoltà, con grande generosità ed amore. E sono diventato anch’io parte di questa comunità, di cui condivido la forza e la schiettezza". 
 
"Sono proprio stufo – ha continuato – stufo di dedicare tempo a rilasciare interviste il cui senso viene poi distorto, in cui l’informazione esce deviata e dannosa. Con le parole, lo sapete bene, ci ho sempre saputo fare meno che con gli sci, ma i concetti che ho sempre cercato di esprimere sono rivolti alla celebrazione dello sport, dello sci, dei suoi campioni e della montagna. Con le mie parole volevo soprattutto sottolineare le difficoltà che incontrano gli sciatori che approdano alle gare…Un invito in generale a pensare un po’ più all’esigenze degli atleti". 
   
E insomma, si tratterebbe dunque di un ennesimo caso di "misunderstanding", un fraintendimento appunto, perchè il povero Tomba voleva proprio dire tutt’altro da quello che avrebbe dichiarato. Se ha pronunciato quelle parole, non voleva attribuire loro quel significato, se ha detto "Roma", voleva dire "Toma"…la lingua, si sa, è imperfetta, non è un sistema finito.
 
 
Valentina d’Angella
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Foto courtesy of Tgcom
 
 
 
 

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