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Au revoir Tgr Montagne, le alte quote spariscono dalla televisione italiana

TGR montagne (www.ufficiostampa.rai.it)
TGR montagne: al centro Laura De Donato, giornalista e conduttrice della trasmissione (www.ufficiostampa.rai.it)

TORINO — La montagna sparisce dalla televisione pubblica italiana. Tgr Montagne, l’unica trasmissione che la Rai dedica interamente alle alte quote, è infatti stata sospesa, al momento senza notizia di ricollocazione su altra rete o altra fascia oraria. “Il punto è: interessa o non interessa dedicare uno spazio sul servizio pubblico a questo tema? – si chiede Laura De Donato, conduttrice del programma -. Secondo noi interessa alla gente, ma purtroppo come vediamo il primo problema è trovare un collocazione all’interno dei programmi Rai”.  Un provvedimento gravissimo secondo molti enti, associazioni e istituzioni che si sono schierate contro la chiusura.

Di recente era stata spostata da Rai2 a Rai5, e già questo aveva sollevato qualche malumore perchè il canale digitale, seppure vanti per alcuni un pubblico più selezionato, attualmente conta ancora numeri inferiori al secondo canale nazionale. La decisione quindi, incideva sulla visibilità di Tgr Montagne, la cui fascia oraria – sia su Rai2, dove andava in onda alle 8.05, sia su Rai5 dove va tuttora in onda alle 12.15 – non ha mai aiutato molto gli ascolti. Poi questa settimana si è diffusa la voce della chiusura a partire dal 29 novembre.

“La notizia per adesso è di sospensione del programma – ha spiegato Laura De Donato, conduttrice e membro del comitato di redazione di Tgr Montagne -. L’abbiamo appresa tramite la risposta dell’azienda all’interrogazione del senatore Fornaro relativamente alla collocazione oraria della trasmissione e non alla possibile chiusura. E’ stato risposto che la trasmissione Montagne in realtà non sarebbe stata più programmata perché il Consiglio di amministrazione della Rai aveva approvato la proposta di ridefinire la mission di Rai 5 dal 1 dicembre 2013, e quindi siccome sarebbe stata dedicata alle ‘performing arts’, le tematiche della montagna non sarebbero più state adatte alla nuova linea editoriale. Questo è quello che noi abbiamo appreso e ne abbiamo dedotto che la trasmissione sarebbe stata sospesa”.

Un servizio di TGR montagne (www.ufficiostampa.rai.it)
Un servizio di TGR montagne (www.ufficiostampa.rai.it)

Non si è trattata quindi di una comunicazione ufficiale, anzi ai media la notizia è arrivata per mezzo di vari comunicati stampa di protesta, tra cui quelli di Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani), Cai, e Regione Piemonte (nella cui sede Rai regionale si registra Tgr Montagne) per voce dell’assessore regionale alla Montagna Gian Luca Vignale, che ha scritto direttamente al Premier Letta, al ministro dell’Economia Saccomanni e ai vertici Rai. La questione in sostanza è diventata generale, perchè, come sostengono le voci che si oppongono alla chiusura del programma, il provvedimento comporterebbe una totale sparizione della montagna stessa dalla televisione pubblica.

“L’obiettivo primario della programmazione del servizio pubblico radiotelevisivo – ha scritto l’assessore Vignale – dovrebbe essere la promozione e valorizzazione delle potenzialità culturali, turistiche ed economiche locali. Per questo motivo non è comprensibile la chiusura di un programma, come il TGR Montagne, in grado di informare i cittadini sui progetti e attività di enti, associazioni ed istituzioni e al contempo di far conoscere al grande pubblico le bellezze dei borghi e piccole località. La decisione dei vertici RAI di chiudere il TGR Montagne è molto grave perché così facendo di fatto si oscura uno spazio dedicato ad un’area vasta che copre più della metà del territorio nazionale”.

“Il Club alpino italiano – fa eco il Cai nel comunicato congiunto contro la chiusura – insieme con Touring Club Italiano, Società Speleologica Italiana (SSI), Uncem, Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), Associazione Guide Alpine Italiane (AGAI) e Club Alpino Accademico Italiano (CAAI),  chiedono alla RAI di ricollocare la trasmissione all’interno del proprio palinsesto, ai fini di garantire alle comunità montane, agli abitanti delle Terre alte e alle problematiche ambientali relative a queste zone un’adeguata e autorevole cassa di risonanza atta a valorizzare le potenzialità dei territori montani. Questa scelta si porrebbe inoltre in linea con l’Articolo 44 della Carta Costituzionale italiana, che nella sua parte finale recita ‘La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane’.”

La trasmissione nasceva come idea intorno alle Olimpiadi invernali di Torino, e ha avuto il suo cuore nevralgico proprio nella sede Rai del capoluogo piemontese. Negli anni il programma è andato assestandosi sulla fascia mattutina, che di certo ne ha selezionato il pubblico.

TGR montagne (photo www.grand-paradis.it)
TGR montagne (photo www.grand-paradis.it)

“Sono fasce orarie non ideali – ha ammesso la De Donato -, un po’ di risulta, senza voler offendere nessuno. E questo è secondo noi il problema. Non ci sono altri programmi che si occupano di montagna attualmente. C’è stato uno sforzo importante, tra l’altro a costo quasi zero, da parte nostra: siamo pochi ma cerchiamo di lavorare in rete con le altre redazioni regionali per dare un respiro nazionale. Abbiamo sempre cercato di raccontare la natura, il lavoro, i problemi ambientali ed economici, il turismo, lo sport. Un taglio diverso dalla solita montagna di cui si parla solo d’inverno, quando si scia o quando si verificano delle tragedie. Abbiamo sempre cercato di avere questa attenzione e secondo me è stata anche apprezzata soprattutto dagli affezionati”.

La stessa sorte era toccata tempo fa al programma di Rai2  “Territori”, che pure si occupava spesso dei ambienti montani.  Oggi però il taglio riguarda l’ultima rubrica di informazione Rai dedicata totalmente alle alte quote. La sensazione è che ci sia più attenzione alle trasmissioni sul mare rispetto a quelle sulla montagna?

“Sicuramente – risponde la De Donato -. Anche se avrei bisogno di dati alla mano per esprimermi meglio a riguardo. Il punto è: interessa o non interessa dedicare uno spazio sul servizio pubblico a questo tema? Secondo noi si. Siamo una testata giornalistica, con l’obiettivo di dare informazione e spazi alla realtà della montagna per farsi sentire, ascoltare e conoscere. Chiaramente tutto può essere migliorato e cambiato, anche se servono anche i mezzi economici e purtroppo l’orientamento non mi sembra quello perchè come vediamo il primo problema è trovare un collocazione all’interno dei programmi Rai.  Il Cdm sta ora organizzando un’assemblea per discutere la cosa perchè ancora non c’è stata una comunicazione ufficiale quindi forse non c’è ancora una decisione definitiva da parte dell’azienda”.

Staremo a vedere, nel frattempo fateci sapere la vostra opinione: chiudereste Tgr Montagne? Vorreste più montagna sul servizio pubblico?  Che tipo di programmi vi piacerebbero dedicati alle alte quote?

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