Alpinismo

Scalare alle Svalbard, tra ghiacci e orsi

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ISOLE SVALBARD, Norvegia — Cinque nuove vie di misto sulle Atomfjella Mountains, la catena montuosa più alta e ripida delle Isole Svalbard. Sono state aperte questa primavera dagli alpinisti tedeschi Robert Jasper e Markus Stofer, in condizioni di gelo davvero proibitive. E con gli orsi polari che si aggiravano minacciosi nei dintorni.

Le vie sono state aperte sull’isola di Spitzbergen, a 1.500 chilometri dal Polo Nord, dove i due alpinisti tedeschi sono giunti con una spedizione slovena che annoverava tra le sue fila Grega Kresal, Anderj Erceg, Boris e Klemen Zupanc.
 
Il gruppo ha arrampicato sulle pareti ghiacciate delle montagne polari con ventiquattr’ore filate di luce e un tempo stupendo. Ma con il gelo nelle ossa: le temperature arrivavano a 40 gradi sotto zero dentro le tende, durante le ore di ombra.
 
"Ma era un paradiso per il misto e per il drytooling – ricorda Jasper -. Ci sono pareti alte fino a 900 metri. Ricordano le Nord delle Alpi, con la differenza che sono intatte e ancora vergini".
 
Nel giro di 9 giorni, Jasper e Stofer hanno aperto cinque nuove vie, che potrebbero essere prime salite. "Tutte in stile alpino e senza spit" ha dichiarato Jasper alla rivista americana Alpinist.
 
Le vie sono Knut (M5, 600 metri) sulla Nord del Chadwickruggen, Polar Pow(d)er (M6, 700 metri) sulla est, Northern Siesta (M6, 750 metri) sulla Ovest del Ceresfjt, Ich mochte kein Eisbar sein (M7, 900 metri) sulla sud del Perriertoppen, e la breve e moderna Mission North Pole (M9, 30 metri).
 
Poi Jasper insieme a Erceg si è diretto alla nordest del Triangle, dove hanno aperto la via "Deutsch Slowenische Freundschaft" (M7, 450 metri).
 
Sara Sottocornola
Foto Jasper, courtesy of Alpinist

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