Outdoor

Pierra Menta, mito dello scialpinismo

immagine

ALBERTVILLE, Francia — Areche e Beaufortin. Località che non dicono molto ai più, ma che per gli sci alpinisti, sono il mito, l’irraggiungibile. Perchè il loro nome suggerisce direttamente quello della Pierra Menta, l’incredibile gara lunga 4 giorni, su 10 mila metri di dislivello, che da domani vedrà i più forti scialpinisti del mondo battersi fino all’ultimo su questo spettacolare, tecnico e sfiancante saliscendi.

La Pierra Menta, una cima bella, ma poco rilevante, appena sopra i 2500 metri, grazie all’organizzazione dei francesi è diventata una sorta di mondiale di sci alpinismo, "la" gara, l’inizio dell’avventura di questo sport a livello internazionale.
 
La Pierra Menta inizia nel 1984 grazie all’idea di un gruppo di appassionati, guidati da un mostro sacro come André Dugit, che stravolge completamente i canoni di organizzazione delle gare di scialpinismo: la gara, che si svolge nel comprensorio di Areche, a 19 chilometri da Albertville, in quattro giorni copre circa 10.000 metri di dislivello.
 
Gli italiani arrivano qui solamente nel 1989: Adriano Greco (oggi ct della nazionale italiana) e Fabio Meraldi conquistano la prima vittoria proponendosi come riferimento di questo sport in campo internazionale.
 
Da allora, sempre tallonati dai francesi Bibollet e Buchet, vincono 4 edizioni con la sola interruzione del 1991, quando l’ ”Equipe de France” ha la meglio a causa di problemi fisici di Adriano Greco.
 
Dopo il grave infortunio subito da Greco nel ’93 durante una gara di Coppa Europa in Svizzera, Meraldi torna con un altro compagno in terra di Francia: è Chicco Pedrini di Bormio, già nazionale di sci nordico. Chicco e Fabio diventano i nuovi eroi della Pierra Menta, vincono altre cinque edizioni consecutivamente.
 
Fabio Meraldi su tutte le riviste francesi diventa “le Roi” (il Re). Negli ultimi anni, grazie anche all’elevarsi del livello degli atleti nello sci alpinismo, non c’è più stato un dominio così assoluto e i vincitori si sono ben alternati: Boscacci e Murada, Brosse e Gignoux, Brunod e Reichegger, Brosse e Blanc.
 
Quest’anno tutto faceva pensare che la coppia da battere sarebbe stata italo – francese, come il team che negli ultimi due anni ha stravinto nelle grandi classiche: Guido Giacomelli, ormai consolidato talento dello sci alpinismo avrebbe potuto gareggiare con Patrick Blanc. I due, insieme a Brosse hanno vinto l’ultimo Mezzalama e la Patrouille des Glaciers.
 
All’ultimo minuto, però, Giacomelli ha deciso di gareggiare con il compagno Hansjorg Lunger che tanto bene ha fatto nelle ultime due stagioni.
 
Quindi la palla passa a Blanc che dovrà trovare un compagno all’altezza della situazione, impresa tutt’altro che scontata. Un’alternativa potrebbe essere Yannick Buffet che nell’ultimo campionato francese individuale ha tallonato Blanc, giungendo al traguardo con soli 30 secondi di distacco.
 
In ogni caso, lo spettacolo è assicurato. Sabato ci sarà il clou della gara: 3000 metri solo quel giorno, con tre passaggi sulla stessa cima, il Gran Mont. Più di 5.000 persone sono attese in cima, tutte ad incitare gli atleti: per chi corre, è un brivido lungo un giorno.
 
Dalla cima, discese in canalini i oltre 45 gradi attendono gli atleti. Per qualcuno è sci estremo, per gli agonisti è il terreno della gara di sci alpinismo più bella del mondo.
 
Ultima, ma non per importanza, la spettacolare gara giovani. I ragazzi, suddivisi in categoria cadetti e junior gareggiano per due giorni, il sabato e la domenica. Qui sono nati tanti talenti di oggi: Spini, Giacomelli, Holznecht, Coletti, Eydallin, Bruchez, Troillet e molti altri. Tutti hanno conquistato la vittoria nella Pm giovani, negli anni scorsi.
 
State incollati al nostro portale, cari appassionati. Vi daremo notizie in tempo reale.
 
Luca Salini
 
Per maggiori informazioni, www.pierramenta.com

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close