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Salto Angel: scalata da brivido sotto la cascata più alta del mondo

Stephanie Bodet davanti al Salto Angel (photo A. petit courtesy Petzl)
Stephanie Bodet davanti al Salto Angel (photo A. petit courtesy Petzl)

CARACAS, Venezuela — E’ la primavera del 2006 quando la celebre coppia francese Stéphanie Bodet e Arnaud Petit riesce, in cordata con Toni Arbones, Nicolas Kalisz, Igor Martinez (Venezuela) e il regista Evrard Wendenbaum a compiere la prima ripetizione della temuta via Rainbow Jambaia: una scalata 7b obbligatorio all’ombra del Salto Angel, la cascata più alta del mondo con i suoi 979 metri d’altezza.

Nessun dramma in questo racconto d’alpinismo. Solo emozioni, risate, spirito di gruppo in perfetto equilibrio con tensione, pericolo e difficoltà. Insomma, l’arrampicata allo stato puro.

L’obiettivo era ambizioso. Una scalata ad alta difficoltà nel cuore della giungla, dove oltre alla roccia devi dominare il clima umido e le zanzare. Per ripetere la via, il team è rimasto in parete 15 giorni e 12 notti: un’esperienza unica che la Bodet racconta con un occhio particolare alla dimensione del viaggio.

“Sopra le nostre teste si erge la terribile muraglia – scrive la Bodet -, così strapiombante che siamo obbligati a torcerci il collo per vedere, lassù in alto, le torrette arancioni della cima. I primi trecento metri gocciolanti di acqua non attirano molto, ma sembrano semplicemente verticali. Più in alto, formata da due enormi zone lisce di roccia compatta, una linea diagonale di diedri sospesi, intersecata da tetti, lascia presagire passaggi estremi. Eppure è l’unica zona debole di questa mostruosa parete. Il grande alpinista italiano Walter Bonatti, che si è avvicinato alla base nel 1975, non riuscì nemmeno a immaginarne l’ascensione. Ma era un’altra epoca”.

Come ci sono riusciti i francesi? Ve lo lasciamo scoprire da soli, con il libro “Salto Angel” edito nel 2011 da Versante Sud.

Titolo: Salto Angel
Autore: Stephanie Bodet
Editore: Versante Sud
Pagine: 112
Prezzo di copertina: € 15,00

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