Pareti

Svizzera, straordinaria salita in velocità sul Cervino

Andrea-Steindl (Photo courtesy www.zermatt.ch)
Andrea-Steindl (Photo courtesy www.zermatt.ch)

ZERMATT, Svizzera — E’ una salita da record quella di Andreas Steindl sul versante svizzero del Cervino. L’alpinista elvetico ha impiegato meno di 3 ore – 2 ore e 57 minuti per l’esattezza – per coprire il dislivello di 2915 metri e arrivare in cima ai a 4478 metri della celebre montagna, lungo la cresta dell’Hörnli.

Steindl, 22enne del Canton Vallese, ha compiuto l’impresa il 23 agosto scorso. La giovane neo guida alpina di Zermatt (diventato ufficialmente guida solo a metà settembre) è partita la mattina alle 4.05 dalla Zollhaus di Zermatt ed ha fermato il cronometro in cima alle 7.02. Secondo quanto ha raccontato alla fine dell’impresa, Steindl ha incontrato durante la salita circa 90 alpinisti, da cui ha ricevuto molte parole di incoraggiamento. Per poterli evitare ha percorso nella salita alcune varianti alla via normale, superando rapidamente la capanna Solvay, posta a 4003 metri, e piantando le corde fisse verso la cima al levar del sole.

Nonostante un mese di luglio dalle condizioni affatto estive, a metà agosto la neve era praticamente scomparsa su gran parte della parte bassa della salita, lasciando la roccia scoperta e percorribile anche solo con scarpe da nordic walking e bastoncini. Le temperature calde e un cielo sereno hanno poi aiutato lo svizzero nella sua velocissima impresa.

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9 Commenti

  1. Aveva proprio bisogno di banalizzare in tal modo questa montagna,il sogno di tutti gli amanti delle cime.Ora tutto il resto penso non abbia molto senso per lui.

  2. Poi il bello è che il C:A.I. continua a parlare di sicurezza in montagna…però poi sottolinea sempre le imprese in velocità o salite da brivido senza corda o in condizioni proibitive….chiaro che ogni uno può fare come vuole ma per me il C.A.I. a volte si contraddice…
    saluti

  3. Perdonatemi, protrei non aver colto il senso di alcuni commenti ed in tal caso me ne scuso, ma l’ impressione che traggo da alcune frasi è che si cerchi di dileggiare questo ragazzo ed a sminuirne l’ impresa e francamente non ne comprendo la ragione: non è forse stato bravo a fare ciò che ha fatto?

    Banalizzare non si addice forse meglio alle pagliacciate circensi che si fanno in Himalaya negli ultimi anni, oppure all’ intera carriera di Miss Ho che puntava ad un risultato anche al costo di integrare le proprie possibilità con “aiutini” vari? Autocelebrazioni vuote di significato.
    Essere bravi non la vedo come una colpa, un buon alpinista (e non solo) è bravo se conosce i propri limiti, qualsiasi essi siano, e parlare di banalizzazione del Cervino suona come se fosse importante solo il confronto con gli altri e non la soddisfazione personale.
    Considerare questo ragazzo come un esibizionista mi sembra riduttivo e frutto di un processo alle intenzioni un po’ grossolano.

    Son punti di vista, mi rendo conto, però il vostro m’ incuriosisce, grazie se vorrete spiegarmelo.
    Ciao.

  4. Sono d’accordo anch’io con Stefano,questo ragazzo svizzero é fortissimo e si dev’essere preparato tantissimo per un’impresa del genere,si merita complimenti e ammirazione altro che ‘banalizzazione del Cervino’ !

  5. Mi sembra di sentire tante critiche…………………………… bravissimo invece la velocita’ è la sicurezza piu totale in montagna. Stare due giorni per fare la cima è molto ma molto piu pericoloso.

  6. Ho notato che per il record di velocità dei due svizzeri sulla nord del Cervino via Bonatti, nessuno ha considerato una banalizzazione della motagna l’essere andati veloce. Addirittura un critico di Andreas ha esaltato la perfornace dei suoi due conterranei sulla Bonatti.
    A parte le, giuste, valutazioni sulla sicurezza perchè non torniamo al postulato che in montagna uno è libero di fare quello che più gli piace e gli da soddisfazione.

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