Sui monti Giovo e Rondinaio con grandi visuali sul Lago Santo modenese
Spettacolare, e impegnativo, giro ad anello tra vette e foreste dell’Appennino Tosco-Emiliano, contornando dall’alto la conca del lago immerso nella vegetazione
Nella grande varietà di montagne italiane ci sono innumerevoli cime, passi, valichi e rilievi, ciascuno con un proprio nome. Questi nomi sono univoci nei piccoli comprensori per identificare un luogo preciso, ma se si analizza l’intero territorio nazionale ci sono diversi toponimi che vengono ripetutamente utilizzati. Alcuni di questi sono comuni semplicemente perché attribuiti osservando le caratteristiche del territorio: “Cimone” ne è un tipico esempio. In molti altri casi invece ci sono denominazioni legate alle tradizioni soprattutto religiose, che portano ad avere: Cima o Passo della Croce, Madonna della Neve, Sasso del Signore, ecc…
Per quanto concerne i bacini montani, un nome comunemente utilizzato è Lago Santo: se ne trovano vari anche solo in Emilia. Il più caratteristico tra essi è il Lago Santo modenese, ubicato nel comune di Pievepelago, a ridosso della dorsale Appenninica che la separa dalla Toscana. Situato a 1.501 m di quota e di origine glaciale, ha un perimetro di 1,3 km, una profondità massima di 10 metri e si trova in una conca ai piedi dei monti Giovo (1.991 m) e Rondinaio (1.964 m).
In autunno la vegetazione che avvolge il lago si accende con i colori del foliage creando scenari molto affascinanti. Nella stagione invernale invece il lago gela generando una coltre di ghiaccio che può superare il mezzo metro di spessore. Il lago è facilmente raggiungibile in automobile e da esso partono diversi percorsi per ogni tipo di capacità.
L’estate è la stagione migliore per poter fare un’escursione che permetta di ammirare il lago Santo e tutto lo scenario grandioso del crinale appenninico tosco-emiliano con un unico percorso ad anello.
L’itinerario
Partenza: Pievepelago (MO), loc. Lago Santo
Dislivello: + 750 m
Tempo necessario: 5 ore
Difficoltà: E- EE
L’escursione inizia dal parcheggio dove si trovano le indicazioni del sentiero che in pochi minuti raggiunge le rive del Lago Santo in prossimità del Rifugio Alpino Vittoria. Si procede verso destra seguendo il sentiero che percorre tutto il lungolago sul versante nord e che permette di ammirarne le acque da vicino. A metà lago si transita dall’altro rifugio che si trova sul percorso, il Rifugio Giovo.
Si segue il segnavia CAI 529 che inoltrandosi nella vegetazione conduce in pochi minuti e in leggera salita al passo della Boccaia (1.574 m). Si attraversano i Campi di Annibale su fondo sterrato e poi una prateria che porta gradualmente in quota e permette una visuale più ampia sulle vette appenniniche. Si raggiunge il passo della Porticciola (1.723 m) sullo spartiacque appenninico. Si segue il segnavia CAI 00 conosciuto anche come “Alta Via dei Parchi” in direzione sud-ovest e si risale il crinale verso il monte Giovo. Dal crinale si possono ammirare le Alpi Apuane guardando verso la Toscana e il comprensorio di Cimone e Libro Aperto verso nord. Si giunge alla vetta del monte Giovo (1.991 m) contrassegnata da una grande croce in ferro, nota anche come croce degli scout. È un luogo perfetto per fare una pausa e per godere di una vista vertiginosa sul lago Santo, che appare avvolto dalla vegetazione 500 metri a picco sotto la croce.
Si prosegue sempre seguendo il crinale su un tracciato che diviene via via più impervio. Si procede a tratti su rocce che risalgono e poi scendono il profilo irregolare del crinale su cui prestare attenzione. Un tratto attrezzato con un cavo d’acciaio consente di superare uno sperone roccioso procedendo in direzione del monte Rondinaio. Verso il basso si offre alla vista anche il lago Baccio incastonato tra la fitta vegetazione. Si continua sul faticoso sentiero del crinale fino a raggiungere la vetta del monte Rondinaio (1.964 m) da cui si gode un’ottima visuale della cresta appena percorsa dominata dal monte Giovo. Si procede oltre sul segnavia CAI 523 che inizia a scendere verso il lago di Baccio fino a raggiungerlo e poi ancora oltre fino ad arrivare nuovamente al lago Santo dove si chiude l’anello e si termina l’escursione.
Da vedere
Nelle vicinanze un luogo caratteristico è il castello di Roccapelago, edificato su un risalto roccioso in posizione dominante sulla valle del Pelago. La sua lunga storia inizia in era Longobarda, per poi passare da Matilde di Canossa fino al potente Obizzo che ne fece una postazione fortificata sull’antica via che collegava la zona padana alla Toscana. Del castello rimangono ad oggi le mura e il corpo di guardia oltre ad altre rovine. Nel 2011 nella cripta della chiesa venne effettuato un ritrovamento inatteso: le mummie di centinaia di sepolture tra il ‘500 e il ‘700. Questi corpi con i loro corredi funerari sono ora esposti nel museo della rocca.
Dalla rocca si ha una vista panoramica su Cimone, Libro Aperto, il crinale in direzione San Pellegrino in Alpe, il Rondinaio e roccia del Sasso Tignoso.
Come arrivare
Dall’uscita Modena Nord sulla A1 si raggiunge Pievepelago percorrendo la Strada Statale Nuova Estense. Da qui si seguono le indicazioni per il Passo delle Radici fino a trovare le indicazioni per “Lago Santo – Tagliole” che conducono ad un parcheggio a pagamento dove lasciare l’auto.
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