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Morte sull’Eiger

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Salita all’Eiger 1957: la storia di un dramma, la tragedia di un sopravvissuto. La sfortunata cordata dei lecchesi Claudio Corti e Stefano Longhi, e dei due alpinisti tedeschi, andava incontro alla morte sulla terribile parete nord. Solo Corti riuscì a salvarsi, ma da allora su di lui gravò il macigno dell’infamia: l’accusa di aver ucciso i suoi compagni, smentita solo anni dopo. Ora esce un libro che ricostruisce la vicenda e mostra le immagini dello straordinario salvataggio.

Si chiama "Morte sull’Eiger" il volume che riporta sotto i riflettori uno degli incidenti di montagna più famosi della storia: quello capitato alla cordata mista italo-tedesca del 1957 sulla parete nord della famigerata montagna svizzera.

Due lecchesi, Claudio Corti e Stefano Longhi, feriti ed esausti, non ce la fanno più ad andare avanti. Due giovani tedeschi, Günter Nothdurft e Franz Mayer scompaiono poco dopo senza lasciare traccia. Nonostante la forte bufera che imperversa sulla vetta dell’Eiger, una squadra di soccorritori volontari, provenienti da diverse nazioni, parte alla ricerca degli sfortunati alpinisti. Il ritrovamento sarà drammatico.

Solo Claudio Corti fu trovato ancora vivo. Ma dopo essere scampato alla montagna, non potè invece salvarsi dai suoi accusatori, che lo volevano omicida dei due giovani tedeschi, i cui corpi non si riuscivano a individuare. Il lecchese, infatti, al momento del ritrovamento si trovava nella loro tenda.

E nel caos giudiziario, mentre funzionari di varia provenienza litigavano e si attribuivano colpe vicendevolmente, incredibilmente la salma di Longhi rimaneva appesa alla parete. Per anni. Due per la precisione: una sorta di memento per la gente del luogo, o macabra attrazione per turisti e curiosi.

Finalmente nel 1959 il corpo di Longhi venne riportato in patria. Due anni dopo vennero ritrovati anche i cadaveri degli alpinisti tedeschi. I due, raggiunta la cima, avevano iniziato la discesa dalla parete opposta, la Ovest, e non erano riusciti a salvarsi per una questione di poche ore. Fu la prova definitiva dell’innocenza e dell’onestà di Corti.

"Morte sull’Eiger" ricorda, cinquant’anni dopo, quelle giornate movimentate dell’agosto 1957 e rende giustizia al lecchese, oggi 79enne. Traduzione di un libro in lingua tedesca edito lo scorso anno, il volume rivela anche altre verità scomode: come la vera identità di quell’Heinrich Harrer famoso come l’eroe di “Sette anni in Tibet”, da sempre accusatore di Claudio.

La foto di Corti in spalla al suo salvatore Alfred Hellepart è fra le più famose della storia dell’alpinismo. Quella e molte altre si trovano in questo libro fotografico, pubblicate qui per la prima volta insieme alle testimonianze e ai ricordi di molti altri partecipanti alla drammatica azione di salvataggio.

 

Titolo:  Morte sull Eiger
Autore:   Anker Daniel
Cade editrice:  Corbaccio
Pp. 220
Prezzo:  20 euro

 

 

Valentina d’Angella

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