Lunga escursione con le ciaspole all’Alpe Salei, in una delle zone più selvagge della Valsesia
La gita si svolge in Val Gronda, a sua volta laterale della Val Sorba, in Piemonte. All'alpe è presente un bivacco, sempre aperto
La Valsesia è un insieme di valli; oltre ai solchi principali, è ricca di zone selvagge e laterali poco conosciute e scarsamente frequentate. La Val Gronda è, sicuramente una di queste. A sua volta è una laterale della Val Sorba che si stacca dalla Val Grande del Sesia, sul versante orografico destro, tra Piode e Campertogno. Il paesino di Rassa, da poco entrato nel gruppo dei “Borghi più belli d’Italia”, sembra un quadro, finemente disegnato ai lati del torrente, con case tipiche in legno e pietra, sovrastato da ripidi versanti boschivi. Le montagne sono di estetica discreta e poco invasiva, ma non certo prive di fascino. Il “regno del Monte Rosa” è molto vicino, in linea d’aria, ma anche celato da ripide cime dai nomi poco noti o sconosciuti ai più.
Per vedere la sua imponenza è necessario salire di quota, verso uno dei numerosi alpeggi o su qualche cima, tra le quali la più nota è sicuramente il Monte Bo Valsesiano, la cui dorsale delimita la Val Sorba dal pianoro dell’Alpe Meggiana. L’escursione all’Alpe Salei è lunga e poco frequentata, ideale per chi ama la tranquillità e il piacere della scoperta, soprattutto nella seconda parte dell’itinerario, dopo le varie frazioni della bassa Val Gronda.
La Val Sorba è anche conosciuta come “la Valle dei Tremendi”. La motivazione di questo epiteto sembrerebbe essere duplice: nel 1300, la zona fu il rifugio di Fra’ Dolcino, l’eretico, mentre tra fine ottocento e inizio novecento fu nascondiglio e territorio d’azione di Pietro Bangher, malfattore per alcuni e brigante gentiluomo, o quasi, per altri. Entrambe queste figure è come se vivessero ancora tra le ripide valli e gli ameni alpeggi della Val Sorba, circondate da un alone di leggenda e tradizione popolare.
L’itinerario
Partenza e arrivo: Rassa (VC)
Dislivello: + 820 m
Tempo di percorrenza: 6 ore (a/r)
Difficoltà: E
Visto la lunghezza e il dislivello, notevole per le ciaspole, è anche possibile fermarsi in uno dei numerosi alpeggi prima dell’Alpe Salei, senza che la gita perda d’interesse.
Dalle prime case di Rassa (917 m), dal lato a valle, si attraversa il caratteristico paesino sino alla confluenza del solco vallivo della Val Gronda, facilmente individuabile, sul versante orografico sinistro, lasciando a sinistra l’imbocco della Val Sorba e i percorsi per l’Alpe Campello, l’Alpe Sorba e Sorbella, l’Alpe Dosso e l’Alpe Toso, interessanti mete anche estive e autunnali, grazie ala presenza di boschi di faggio.
Si segue ora il sentiero numero 261, segnato anche come direzione per il Colle del Laghetto che è proprio il culmine della valle. Inizialmente di cammina su asfalto, chiuso al traffico privato e quasi sempre non transitabile in inverno, in auto. Si attraversa il ponte in pietra di Pian Molino (999 m), passando nei pressi della frazione Oro che si lascia sulla destra, proseguendo sino a Ortigoso. Si continua seguendo il tracciato estivo, con testimonianze di architettura tipica come la Cappella del Riveit (1123 m), sovrastata dalle case della frazione La Piana (1195 m).
Si ignora la deviazione verso il Colle del Campo, per proseguire lungo la strada e, poco dopo, imboccando il susseguente sentiero, sino ad un ponte di ferro che consente di valicare il Sassoleda e giungere alla frazione di Rassetta e, poco dopo un falsopiano, a Fontana (1213 m), dove si seguono le indicazioni “Sentieri dell’arte sui monti della Valsesia”. Si sale lungo la mulattiera, con tratti ripidi, sino a Mezzanaccio (1295 m), la frazione più elevata della zona. Prendendo come riferimento la chiesetta si prende un sentiero in discesa, seguendo le indicazioni numero 261, sino all’Alpe Concrenno (1297 m). Poco dopo, ad un bivio, si continua sulla destra, seguendo le indicazioni, tra le quali quella del Colle del Laghetto che rimane il riferimento principale, per tutta l’escursione.
Si continua con qualche saliscendi, lasciando sulla destra l’Alpe Goreto (1400 m) e proseguendo sino all’Alpe Stuva (1500 m). Ancora un piccolo sforzo e, in salita a zig – zag si raggiungono le baite dell’Alpe Campo (1710 m). Si cammina ora, per un breve tratto in leggerissima discesa (261d ), arrivando, in breve, all’Alpe Salei, in un bel punto panoramico, con un anfiteatro di cime, tra le quali spiccano Cima Morticci, la Colma del Lago, la Berretta del Vescovo (2730 m). Una baita è stata adibita a bivacco, sempre aperto e curato dal Cai di Varallo. Il locale dispone di cucina, stufa e 12 posti letto. (su alcune carte è segnato come “punto di appoggio” o “posto tappa” Alpe Salei – Cai Varallo; in altre, è indicato anche come bivacco della Gronda).
Indispensabile l’attrezzatura per l’autosoccorso, ARTVA, pala e sonda. In condizioni poco nevose, potrebbero essere utili ramponcini da escursionismo, soprattutto nella prima parte dell’itinerario.
Il mondo antico di Rassa
Rassa è l’unico paese della Val Sorba. Si trova proprio nei pressi del bivio, dove si stacca la Val Gronda. Un’unica stretta via pedonale, delimitata da case tipiche in legno e pietra, costituisce il piccolo borgo. Le case a ridosso del torrente Sorba rispecchiano lo stile costruttivo tipico di queste valli, con qualche influenza Walser ancora visibile, nonostante i probabili cambiamenti avvenuti nel tempo e qualche rara traccia di modernità. L’abitato è molto antico, come dimostrato dal simbolo del paese, il ponte romanico a doppia arcata, che farebbe risalire la fondazione di Rassa ad almeno un migliaio di anni addietro. La strada di collegamento fu costruita solo nel 1855, anche a causa della morfologia della valle, aspra e molto stretta. Il territorio comunale di Rassa, che da poco è entrato nel gruppo dei Borghi più belli d’Italia, è il quarto per estensione dell’intera Valsesia ma conta un numero di abitanti molto basso, tra i minori di questo angolo di Piemonte.
Come arrivare
Dall’uscita Novara Ovest della A4 seguire la SS229 (indicazioni per Alagna Valsesia) passando per Ghemme, Romagnano Sesia e Varallo Sesia fino al bivio per Rassa.
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