Itinerari

Con le ciaspole all’Alpe Larecchio, in Valsesia

Si cammina nella silenziosa Val Vogna, passando accanto ad antichi insediamenti Walser. Tra baite e fienili che raccontano una storia lunga e affascinante

La mulattiera della Val Vogna è una via storica. Per molti anni è stata luogo di passaggio per i viandanti che, dalla Francia e dalla Valle d’Aosta, scendevano a Riva Valdobbia, in Valsesia, per poi proseguire verso la Pianura Padana.

Muoversi qui, con le ciaspole, è un po’ come camminare nella storia, alternando panorami naturali a scorci su villaggi Walser, con baite e case in legno e pietra e piccole cappelle e oratori, ancora perfettamente conservati e manutenuti nel rispetto dei canoni estetici tradizionali.

Verso monte, spicca la mole imponente del Corno Rosso che, con i suoi 2979 metri, si erge proprio nel mezzo dei due solchi vallivi principali della Val Vogna, quello del Maccagno, noto per la qualità della Toma dei suoi alpeggi e quello discendente dal Colle Valdobbia, con lo storico Ospizio Sottile e dove, più sotto, è sita l’Alpe Larecchio, meta dell’itinerario e prezioso punto di ristoro estivo, ma di assoluto interesse anche in inverno, quando l’amena conca è dominata dall’ovattato silenzio di questa stagione.

La Val Vogna è, infatti,  ben lontana dal clamore degli sport invernali. Tutta la valle è punteggiata da borghi Walser. Oltre a quelli che si incontrano lungo l’itinerario, è possibile visitarne altri, con alcune deviazioni, lungo il versante orografico sinistro. Ne abbiamo parlato, in veste estiva, anche in questo articolo: “In Valsesia tra magnifici borghi Walser d’alta quota”. In ogni caso, l’escursione invernale richiede attenzione alle condizioni del manto nevoso, soprattutto nel tratto della mulattiera di fondovalle, dove ogni anno, si staccano alcune slavine. A seconda delle condizioni potrebbero essere utili anche i ramponcini. Vale sempre la pena metterli nello zaino.

L’itinerario

Partenza: Cà di Janzo (1355 m)
Arrivo: Alpe Larecchio (1900 m)
Durata: 2.15 ore
Difficoltà: Semplice mulattiera. Tratti ripidi solo nel finale
Dislivello: + 545 m
Periodo consigliato: da dicembre a marzo

Si percorre la valle in auto sin dove possibile (in genere sino a Cà di Ianzo; 1354 m), per poi iniziare l’escursione a piedi. Si cammina sull’ampia carreccia, in vista del gruppo del Corno Rosso, sullo sfondo, costeggiando le fitte foreste che ricoprono l’aspro versante orografico destro della valle, in contrapposizione al lato sinistro, più docile e ondulato, ideale per ospitare i bellissimi nuclei abitativi Walser, ancora perfettamente conservati.

Si giunge ora a Sant’Antonio, borgo Walser arroccato intorno alla chiesa, sempre su semplice mulattiera (sentiero GTA), dove è presente il Rifugio Valle Vogna, aperto anche in inverno, come suggerisce il constante profumo di brasato che aleggia anche all’esterno. Con brevi deviazioni si raggiungono i piccoli paesi sovrastanti. Proprio l’architettura tradizionale è una delle caratteristiche peculiari della Val Vogna, un perfetto connubio di natura e opera dell’uomo.

La strada innevata lascia posto al sentiero che passa nei pressi, a volte nel cuore, delle varie località Walser di Rabernardo, di Selletto, di Piane, di Peccia (1529 m) e di Montata (1739 m), dove cartelli (in genere visibili anche in inverno), indicano la direzione. Si continua verso destra, in salita, superando alcune case e una cappella, sempre nel bosco di larici. Dopo pochi metri si giunge ad un bivio con cartelli in legno su un larice.

Si sale verso destra, su sentiero piuttosto ripido, superando alcune case e una piccola cappella. Si avanza in salita, tra i larici sino ad un bivio dove un cartello ben piazzato, ad altezza tale da essere visibile anche in caso di neve abbondante, indica verso sinistra l’Alpe Larecchio, lasciando sulla destra la via per l’Ospizio Sottile. Ancora una decina di minuti in salita e si esce dal bosco, giungendo alla bellissima piana dell’Alpe Larecchio, luogo d’ampio respiro che invita alla sosta.

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