Semplice ma lunga salita con le ciaspole al Rifugio Crosta all’Alpe Solcio, in Val d’Ossola
Una comoda strada innevata accompagna per quasi tutti gli 800 metri di dislivello dell’escursione. Che porta ad uno storico e accogliente rifugio aperto anche d’inverno
Il Rifugio Crosta si trova in Val Cairasca, tra Varzo e San Domenico di Varzo, nella piemontese Val d’Ossola. Dopo una lunga e piacevole salita nel bosco, su semplice e stretta strada innevata, all’improvviso appare la radura dell’Alpe Solcio, circondata da grandi larici, sovrastata dalla caratteristica forma tozza del Cistella e dall’ago slanciato del Pizzo Boni (2588 m), discendente dal vallone di Solcio, meta tipicamente estiva. Verso valle si osserva il solco vallivo dell’Ossola, con le cime che delineano la catena spartiacque del Parco Nazionale della Val Grande. Alcune baite in pietra e legno occupano la radura, una di queste è il Rifugio Crosta (CAI Gallarate), dall’estetica tipicamente ossolana, così come le numerose strutture toccate dai vari itinerari di salita, una sorta di libro di storia sugli alpeggi della valle. Sono parecchi, infatti, gli itinerari di salita per il Crosta, sia dal versante di Trasquera e San Domenico, sia da quello opposto di Baceno, delimitato dal Cistella e limitrofo all’Alpe Devero. La salita invernale, però, si percorre in genere da Maulone di Sotto, itinerario ritenuto sicuro e quasi sempre battuto. E’ comunque sempre consigliato chiedere informazioni sullo stato della traccia e sulla stabilità del manto nevoso ai gestori del rifugio che è aperto anche in stagione invernale.
Itinerario
Località di partenza e arrivo: Varzo (VB), loc. Maulone di Sotto
Dislivello: + 788 m
Tempo di percorrenza: 5 ore (a/r)
Difficoltà: E
Si percorre la strada che da Varzo conduce verso San Domenico di Varzosino alla località Maulone di Sotto (963 m). Cartelli indicano la direzione per il Rifugio Crosta all’Alpe Solcio. Si nota subito una piccola cappella bianca che segna l’inizio della stradina che in breve porta al parcheggio. Cartelli indicano la direzione per il rifugio. Spesso si inizia la salita con le ciaspole o sci in spalla. Si sale nel fitto bosco che delimita la strada battuta dalla motoslitta. Dopo un breve tratto che alterna salita e falsopiano si arriva a Maulone di Sopra (1055 m). Si sale, senza difficoltà di orientamento, sempre seguendo la principale, sino all’Alpe Ple e, successivamente all’Alpe Salera (1200 m), con una bellissima vista sul piccolo Seehorn, sovrastato dall’imponenza del Trittico del Sempione, bellissima sfilata che tocca i 4000 metri, con la Weissmies, il Lagginhorn e il Fletschorn. Ancora in salita si tocca l’Alpe Calantiggine(1439 m), in uno spazio più aperto e panoramico. Si sale ancora, sempre sull’ampia pista battuta, sino alle baite dell’Alpe Solcio e, sulla sinistra alla struttura del Rifugio Crosta (1751 m), in spazio aperto e panoramico, sino ad incrociare il sentiero risalente da San Domenico di Varzo. Ritorno per la stessa via di salita a ritroso.
L’alternativa se c’è poca neve
L’itinerario descritto, da Maulone, si svolge quasi totalmente su strada asfaltata, innevata e battuta. In inverni con assenza di neve, per non camminare su lunghi tratti sull’asfalto (magari anche coperto di ghiaccio vivo), è possibile valutare l’idea di salire, per esempio, da San Domenico di Varzo, con percorso diverso, lungo il sentiero “Serafino Coscia”. Attenzione, però, perché questa via di salita, a tratti, è soggetta a slavine. La salita è comunque esteticamente altrettanto interessante di quella prettamente invernale e con minore dislivello. Si passa per gli alpeggi di Dorcia, per seguire poi i cartelli “F14” che conducono, ancora nel bosco, ad alcuni alpeggi, tra i quali quelli di Crosi e di Coatè, per poi giungere poi al rifugio Crosta (+ 340 metri di dislivello. 3 ore).
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