Sui sentieri del Monte Galero con vista sul Mar Ligure
Come sospesi su una cresta tra le Alpi e il mare: facile escursione tra i contrasti delle montagne che separano Piemonte e Liguria
Geografi e viaggiatori del XIX secolo fissavano nelle descrizioni di genere i caratteri ambientali tipici del Monte Galero: il vento forte sullo spartiacque e il sorprendente contrasto delle vedute che si svelano durante l’ascensione. Le Alpi messe a contatto diretto con il mare, due contesti in apparenza incompatibili e stridenti. La prima cima della catena alpina a superare i 1500 metri di altitudine è anche per molti un intuitivo termine paesaggistico, più della distinzione convenzionale a lungo discussa del limite con gli Appennini, assegnato al Colle di Cadibona. Nonostante la quota modesta, la prossimità della costa e la effimera durata dell’innevamento, nel periodo autunnale e invernale, a causa della predominanza di un clima piuttosto rigido, occorre verificare con attenzione le condizioni del percorso. Mettere nello zaino anche i ramponcini è sempre una buona idea.
L’itinerario
Località di partenza: Garessio (CN), località Colle San Bernardo (957 m)
Dislivello: + 800 m
Tempo di percorrenza: 4 ore
Difficoltà: E
Dal Colle San Bernardo prendere in direzione Sud la carrareccia con le indicazioni “Alta Via dei Monti Liguri” che sfiora uno dei grandi generatori eolici e si allunga sul crinale, a tratti in falsopiano. Superate le Case Pamparino, seminascoste dalla vegetazione, si arriva al Bocchino delle Meraviglie (1191 m). Proseguire a sinistra con un tratto più ripido e dopo una svolta a destra, prima di uscire da una valletta, imboccare il sentiero segnalato alla propria sinistra.
Procediamo ora sull’antica mulattiera, in una bella faggeta solcata da scoscesi avvallamenti. Dopo un semicerchio che contorna i solchi di due rivi confluenti, deviare a destra su una traccia diretta verso lo spartiacque, orlato da una fascia di conifere, e raggiungerlo presso il panoramico risalto del Monte Fuetto (1532 m), dominante la piana di Albenga. Seguire a destra il ventoso crinale, prima al limite del bosco, poi in ambiente aperto, arrivando alla cima principale del Monte Galero (1708 m) contraddistinta dalla croce che ricorda il ventennale di fondazione della sezione CAI di Garessio (1961-1981).
La vista può spaziare in libertà dalla scintillante superficie del Mediterraneo alle vette delle Alpi Liguri, tra cui spiccano la massiccia mole del Mongioie (2630 m) e la vicina snella piramide del Pizzo d’Ormea. A Nord si domina tutta la bassa valle del Tanaro con parte delle Langhe e il fondale delle Cozie. Dall’intaglio successivo si tocca l’anticima Ovest (1703 m), chiamata “Il Galerotto”, su cui sorge una seconda croce. Anche se oggi si stenta a crederlo, i prati della sommità del Galero erano un tempo falciati per la raccolta del fieno, trasportato su apposite slitte fino al fondovalle.
Continuare sulla dorsale, che si abbassa bruscamente tra speroni rocciosi dalle forme varie e suggestive, fino ad un colletto a 1523 m, dove occorre lasciare il tracciato dell’Alta Via e svoltare sul sentiero di destra, tagliando la pendice per rientrare nel bosco. In una radura pianeggiante mantenere la stessa direzione Nord, e sbucare sull’ampia depressione del Prato del Poco (1275 m), da dove si prospetta meglio tutta la parte superiore del bacino del fiume Tanaro. Reperire a destra il tronco trasversale (sigla A 25) che riporta, a mezza costa e dopo una breve risalita finale, alla Fontana delle Meraviglie, nota per avere una portata intermittente, e al Bocchino delle Meraviglie, immettendosi nel tragitto effettuato all’andata per un distensivo rientro al punto di partenza.
Come arrivare
Il Colle San Bernardo è attraversato dalla SP 582 che collega Garessio (uscita autostradale A6 di Ceva) ad Albenga. Sul valico si trovano i ruderi della casa cantoniera ottocentesca e di due alberghi abbandonati. Le caratteristiche del regime di ventilazione costante dell’area hanno determinato a partire dal 2016 l’iniziativa della costruzione di un imponente impianto eolico per la produzione di energia elettrica: una scelta molto dibattuta per il notevole impatto paesaggistico. Il piazzale è stato dedicato a Paolo Ercolani e Piero Giraldo, i due piloti dell’Aeronautica Militare vittime di un incidente di volo sulle falde settentrionali del Monte Galero il 18 novembre 1993.
Da non perdere: il borgo medievale di Garessio
La cittadina di Garessio, ai piedi della cuspide rocciosa del Monte Pietra Ardena, composta dai tre agglomerati di Borgo Maggiore, Poggiolo e Ponte, ciascuno con una propria fisionomia e identità, ricorda al visitatore le sue vocazioni storiche di centro agricolo commerciale, industriale e turistico. Gli hotel in decadenza nell’area del colle e delle Fonti San Bernardo potrebbero ispirare una nostalgica ricerca sulle rovine alberghiere. Il Borgo Maggiore, inserito tra “I Borghi più belli d’Italia”, evidenzia ancora con chiarezza la struttura medievale fortificata, disposta sulla stretta confluenza di due torrenti, con le vestigia delle mura e delle porte. Le facciate raccontano il susseguirsi degli stili architettonici. La chiesa della Confraternita di San Giovanni Battista, dallo scenografico sagrato in pendenza, è affiancata da un Battistero dalle severe geometrie romaniche.
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