Alpinismo

Al via la stagione dell’Aconcagua: aumentano i costi d’accesso alla montagna

Il Parco Nazionale dell’Aconcagua ha aperto a camminatori e scalatori, con nuove regole e un ticket d’entrata più alto e variabile a seconda delle vie da salire. Chi si appoggia alle guide locali spende meno

L’Aconcagua (6960 m) è la montagna più alta del Sudamerica: ogni estate australe, attrae centinaia di scalatori, molti dei quali impegnati a completare la collezione delle Seven Summits, le sette cime più alte di ogni continente. La stagione per la salita alla vetta va da inizio novembre a fine aprile. Quest’anno è stata approvata una nuova legge, pensata per proteggere gli ecosistemi del Parco, che differenzia tra visite giornaliere e soggiorni più lunghi, come i trekking o la scalata alla vetta. 

Il biglietto di accesso per il Parco Nazionale dell’Aconcagua varia a seconda del punto di accesso alla montagna, della nazionalità dello scalatore, e del fatto che questi acquisti o meno servizi da un tour operator locale. Gli alpinisti stranieri devono pagare 1400 dollari, 100 in più rispetto all’anno scorso, per salire la via normale da Valle de Horcones. Appoggiandosi a un’agenzia locale, il prezzo scende a 850 dollari. La tassa sale a 1600 dollari per la via Polish Glacier e il 360° Traverse attorno alla montagna, che inizia e finisce a Quebrada de Vacas. Per un trekking di 7 giorni, il biglietto costa da 260 a 440 dollari, che scendono a 130-230 per un trekking di 3 giorni. 

Per gli alpinisti latinoamericani il biglietto va da 1050 a 1300 dollari per la scalata alla vetta, e da 170 a 410 dollari per il trekking di più giorni. Gli argentini hanno delle tariffe speciali: da 55 a 165 dollari. Ancora minori quelle per i residenti nell’area di Mendoza.

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