Christophe Profit toglie ancora picchetti e corde fisse dalla normale del Monte Bianco
“Una protesta etica”, la definisce lo scalatore francese, già condannato in passato da un tribunale transalpino per un’analoga iniziativa. Ma non tutti sono d’accordo
L’ha fatto di nuovo. A Christophe Profit non piace proprio vedere la via normale del Monte Bianco attrezzata con picchetti e corde fisse. Così nei giorni scorsi ha liberato a suo modo il percorso: strappando tutto.
Non è la prima volta. Profit già nel 2022 aveva tolto di sua iniziativa quattro ancoraggi metallici sistemati dalle Guide alpine di Saint-Gervais, affermando che gli stessi avrebbero portato “gli scalatori dilettanti e inesperti, a correre rischi inutili”. Un’iniziativa ampiamente rivendicata che, non era piaciuta a tutti. Il sindaco di Chamonix al tempo denunciò per furto Profit, che in seguito fu condannato al pagamento di una multa di 600 euro riguardante il materiale asportato in territorio francese (in Italia nessuno ricorse ai tribunali).
Profit definisce la sua iniziativa una “protesta etica”, ma naturalmente il dibattito si è riacceso tra i sostenitori dell’alpinista francese che temono un’escalation di questo genere di aiutini sulla falsariga di quanto accade sugli Ottomila e coloro che invece sono favorevoli a una montagna addomesticata, accessibile almeno in apparenza a un maggior numero di alpinisti. Per il momento attendiamo nuovi strascichi giudiziari. Che, naturalmente, non preoccupano Profit.