Alpinismo

Everest, il giallo delle corde tagliate. La parola di Nirmal Purja contro quella del Governo del Nepal

“Le corde fisse sono state tagliate sotto la Cima Sud. Lo hanno fatto per danneggiare me”, ha dichiarato l’alpinista. “Non è vero, Nims Purja sta calunniando il Nepal, gli faremo causa per danni”, ha risposto il Ministero del Turismo di Kathmandu

“Le corde fisse della via normale dell’Everest sono state tagliate sotto alla Cima Sud. Sapevano che dovevamo salire verso la cima, è una cosa disgustosa. Ci sono persone che hanno tentato di buttarmi giù negli ultimi anni, fin dal 2019. E’ politica, una sporca politica. Vorrei essere positivo, ma questa cosa dev’essere raccontata”.

A parlare in questo modo, in un video postato sui social la mattina (ora del Nepal) di domenica 26 maggio, è l’alpinista più famoso del Nepal e uno dei più noti del mondo. Nirmal Purja, detto “Nims” o “Nimsdai”, è diventato celebre nel 2019 con la salita dei 14 “ottomila” della Terra in sei mesi. Nel gennaio del 2021, insieme ad altri nove alpinisti nepalesi, Purja ha compiuto la prima invernale del K2, ed è stato l’unico del gruppo a salire senza ossigeno supplementare.

Nel video postato il 26 maggio 2024, “Nimsdai” Purja è circa 6400 metri di quota, ai piedi della parete del Lhotse, dove la via di salita dell’Everest lascia il pianeggiante Western Cwm e s’impenna verso il Colle Sud e la cima. L’alpinista parla per radio con due Sherpa, e chiede loro conferma dell’accaduto.

 

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“Mingmar, mi puoi confermare che le corde sono state tagliate?” è la domanda di Nirmal Purja. “Sì, tagliate e buttate dall’altra parte. Quattro dei nostri salivano per recuperare il corpo di un alpinista morto negli anni scorsi non lontano dal Balcone. Invece non sono potuti salire, perché mancavano le corde”.

Nirmal Purja, dopo la collezione degli “ottomila” e la prima invernale del K2, lavora a tempo pieno come organizzatore di spedizioni commerciali. Spesso è lui a guidare, insieme ad altri colleghi, i clienti della sua Elite Expeditions sulle cime dell’Everest, dell’Annapurna, del K2 e delle altre cime più alte della Terra.

Qualche giorno fa, proprio sull’Everest, “Nimsdai” era stato accusato di aver raggiunto in elicottero il campo II, violando il regolamento del Ministero del Turismo nepalese, e di aver portato sul “Big E” anche alcuni clienti della sua spedizione al Lingtren, una cima che tocca i 6749 metri di altezza, e che può essere salita con un permesso molto meno costoso.

Secondo il video di Nirmal Purja, che è diventato immediatamente virale in tutto il mondo, le corde fisse sono state tagliate per danneggiare lui e la Elite Expeditions, che nei giorni successivi avrebbero dovuto portare sulla cima un gruppo di clienti.

Nella sua accusa, l’ex-Gurkha si scaglia anche contro Seven Summit Treks, la più importante agenzia nepalese, “che ha la responsabilità di tenere la via di salita attrezzata”. “La comunità degli alpinisti del mio Paese mi ha sempre cercato nei momenti di bisogno. Ho sempre cercato di aiutare gli alpinisti e l’immagine del Nepal”. L’ultima frase del video è minacciosa, “sapremo presto chi è stato a tagliare le corde”.

Nirmal Purja, dal 2019, è l’uomo più famoso del Nepal. Il Governo di Kathmandu, da allora, ha utilizzato l’alpinista nato nei pressi di Gorkha come un testimonial prezioso. Stavolta però questo schema è saltato. Ventiquattr’ore dopo la video-denuncia diffusa dai pendii dell’Everest, il Ministero della Cultura, del Turismo e dell’Aviazione civile del Nepal ha clamorosamente smentito l’alpinista.

Le proteste di Nims non sono motivate, il suo sembra un trucco per guadagnare simpatia tra la gente” ha dichiarato stamattina (27 maggio) Damber Parajuli, presidente dell’Associazione Nepalese degli Organizzatori di Spedizioni, EOAN nell’acronimo inglese, dopo una riunione di emergenza tenuta nella capitale Kathmandu.

“Le corde sulla via di salita dell’Everest sono intatte, e gli alpinisti continuano a raggiungere la cima. Tre alpinisti dell’agenzia Pioneer Adventure, il cliente indiano Satyadeep Gupta e le guide Pastemba Sherpa e Nima Ungdi Sherpa, sono arrivati sull’Everest intorno alle 12.50 di oggi. Ci hanno detto che la via e le corde sono intatte, e che nessuna corda è stata tagliata come sostenuto da Nimsdai” ha continuato Parajuli.

Fortunatamente altri alpinisti hanno esposto le malefatte di Purja, e hanno svelato il mistero” hanno aggiunto altri funzionari dell’EOAN. Secondo il quotidiano online The Himalayan Times, il Ministero del Turismo ha ricevuto la richiesta di “avviare una dura azione legale contro Nims per aver danneggiato l’immagine del Nepal e di tutta la comunità degli alpinisti”.

“Il Ministero investigherà sull’avvenuto, e avvierà un’azione legale contro Nirmal Purja” avrebbero dichiarato i funzionari ai rappresentanti dell’Associazione Nepalese degli Organizzatori di Spedizioni. Speriamo che la verità venga fuori presto. Che tristezza, però.

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