Alpinismo

Hypnotic Lain e Folie Perseverante: due nuove invernali di Santi Padros nel Gruppo del Bianco

Le linee salite si trovano nella zona dell'Envers des Aiguilles. Il racconto in prima persona del forte scalatore spagnolo, da anni trapiantato all’ombra delle Dolomiti

Nella settimana tra il 19 e il 25 febbraio abbiamo effettuato due prime salite invernali in formato goulotte nella zona dell’Envers des Aiguilles. Le condizioni particolari di quest’anno fanno sì che la zona goda di condizioni molto buone.

La prima via “Hypnotic Lain”, salita insieme a Oliver Gajewski, sale lungo i primi tiri di una linea estiva (sparke in the rain, C.d Bode/Pascal Camison. 21 luglio 1984) e si trova nel bastione dell’Aguille du Nantillons (2999 m), parallela alla recente salita della via “Sorterriko Koblak” di Alain Andres e Garo Azkue.

Il primo giorno abbiamo attrezzato i primi due tiri, dato che non avevamo ben chiare le condizioni del “plaquage” iniziale. Per fortuna le condizioni erano ottimali e ci siamo divertiti a scalare questi 100 metri, velocemente e in relativa sicurezza. Incredibile alpine ice attaccato alla roccia. Il secondo giorno, dopo aver fatto un po’ i pigri al rifugio per via di una leggera nevicata, abbiamo salito il resto dell’itinerario, in perfette condizioni di Alpine Ice di goulotte. Perché abbiamo chiamato così la via?

“Ipnosi” implica un cambiamento dello stato di coscienza e un aumento del rilassamento, consentendo una migliore attenzione e concentrazione. Lain”, in ricordo di Line van den Berg, che con tutta la sua passione, energia e amore per l’alpinismo ci ha lasciato lo scorso anno.

La seconda linea Folie Perseverante, è stata scalata insieme a Valérie Dupont e Oliver Gajewski, per una goulotte con un tiro misto iniziale al Capucin du Requin.

Dopo quasi un metro di neve recente sul massiccio, è difficile credere che si possano ancora effettuare prime salite. L’intuizione mescolata alla nostra passione e follia ci porta comunque a perseguire l’obiettivo.

Abbiamo salito la linea il 24 e 25 febbraio, poiché prima non eravamo sicuri di poterla raggiungere a causa della quantità di neve e del rischio valanghe. Ci è voluto un po’ per arrivare ai piedi della via, pero verso le 11.30 abbiamo cominciato a scalare.

Abbiamo salito un secondo tiro a 70 m. prima di decidere di ritirarci al caldo del rifugio Requin, a causa dei incessanti “spindrift” (piccole cadute di neve recente) che ci sono cadute addosso lasciandoci inzuppati troppo velocemente. Domenica 25 e con un tempo un po’ più clemente ma molto freddo, siamo risaliti sulle corde e abbiamo salito altri due fantastici, fino ad un colle vicino alla vetta del Capucin du Requin.

Folie”, perché cosa c’è di più bello di una vita folle? “Perseverante”, mantenersi fermo e costante nei propositi, in un atteggiamento o in un’opinione.

HYPNOTIC LAIN

(370m./ED/AI6)

Itinerario alpino, in goulotte e con partenza su un “plaquage” di protezione aleatoria. L’itinerario entra poi in una fantastica goulotte, abbastanza mantenuta con qualche passaggio un più tecnico. L’ultimo tiro risale una delicata e verticale lingua di puro ghiaccio.

Descrizione dell’avvicinamento e della discesa:

Dall’Aiguille du Midi, scendere attraverso la Valle Blanche, in direzione del rifugio Requin. Traversare verso la base del Capucin du Requin utilizzando le pelli di foca, da lì effettuare una piccola discesa verso il rifugio Envers des Aiguilles fino a raggiungere la base della parete Nord Est della punta 2999 m. Dalle 2 alle 3 ore a seconda della quantità e della qualità della neve.

È possibile accedervi anche dal treno di Montenvers, tramite il sentiero estivo ma attenzione, le scale potrebbero essere semi-interrate e se c’è molta neve potrebbe essere impossibile raggiungere a piedi la zona.

Dormire al rifugio Requin o all’Envers des Aiguilles (non custodito in inverno), può aiutare a livello logistico.

Si consiglia di ritornare verso il rifugio du Requin per scendere, utilizzando una delle varianti della Vallèe Blanche.

Descrizione delle lunghezze:

L1: 45 mt. 80° (Chiodo e nut)
L2: 60 mt. 85° (Chiodo e Avalakov)
L3: 55 mt. AI4 (Chiodo e inclusione)
L4: 60 mt. AI5+ (Due nut)
L5: 45 mt. AI5 (Cordone/clessidra)
L6: 55 mt. AI5 (Cordone/clessidra)
L7: 50 mt. AI6 (Cordone/clessidra)

Gli incontri sono stati attrezzati in modo minimalista, è opportuno rafforzarli e rivederli.

Materiale:

  • Chiodi, Nuts, friends #.1-#3, ripetere da #.3 a #.75
  • 5-7 viti da ghiaccio medio corte (anche se servono a poco)

FOLIE PERSEVERANTE

(210m, ED/M8+/AI5+)

Itinerario breve ma alpino. Incredibile il primo tratto di misto tutto in autoprotezione, che lascia il posto ad una fantastica goulotte, non molto difficile in un ambiente isolato e tranquillo.

Descrizione dell’avvicinamento e della discesa:

Dall’Aiguille du Midi, scendere attraverso la Valle Blanche, in direzione del rifugio Requin. Attraversarsi verso la base del Capucin du Requin utilizzando le pelli di foca. 1,5-2 ore a seconda della quantità e qualità della neve. Dormire al rifugio Requin può aiutare a livello logistico.

La discesa si effettua direttamente verso sud verso la Vallèe Blanche. Attenzione, la parte finale che dà accesso al ghiacciaio può essere molto ghiacciata o con neve molto dura, valutare l’uso dei ramponi!

Descrizione delle lunghezze:

L1: 35m, M8+, AI5+ (2 chiodi)
L2: 70m, AI5+ (Chiodo e clesidra)
L3: 35m, M6 AI4+ (Cordone)
L4: 70m, AI4+ (Chiodo e nut)

La via è stata salita con corde da 70m!

Materiale:

  • Chiodi, Nut, friends #.1-#3, ripetere da #.3 a #.75

NON abbiamo utilizziamo viti da ghiaccio, valutare se prenderne 2 o 3.

Voglio ringraziare per il supporto i miei sponsor Trangoworld, Aku, H-dry e Grivel.

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