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“Il Mistero dell’Everest” il 12 dicembre al Cai Milano

Martedì 12 dicembre, alle 21, presentazione del podcast di Montagna.tv. Saranno presenti l’autore Stefano Ardito e Paolo Paci, direttore di “Meridiani Montagne”. Contributi audio di Nives Meroi, Hervé Barmasse, Annalisa Cogo e Giampietro Verza

Dopo il successo della serata di Roma, proseguono a Milano, insieme alla Sezione del Club Alpino Italiano che quest’anno festeggia i suoi 150 anni di storia, le presentazioni del podcast “il Mistero dell’Everest” di Montagna.tv, scritto e raccontato da Stefano Ardito, giornalista e storico dell’alpinismo, e che può essere ascoltato sulle piattaforme Spotify, Apple podcasts e Spreaker.  L’evento, alle 21 del 12 dicembre, si svolgerà nella sede della Sezione in Via Duccio di Boninsegna 21/23, ed è aperto anche ai non soci. Informazioni allo 02.86463516 e sul sito www.caimilano.org.

Il Mistero dell’Everest”, un podcast in quattro puntate, racconta la storia degli alpinisti britannici George Mallory e Andrew Irvine, che l’8 giugno 1924 hanno lasciato una piccola tenda ancorata alla roccia e al ghiaccio dell’Everest, e hanno tentato di raggiungere gli 8848 metri della cima.

Qualche ora dopo sono stati avvistati dal basso dai compagni, poi sono scomparsi per sempre. Nel 1999 il corpo di Mallory è stato ritrovato sul versante tibetano della montagna. Nessuno, però, ci può dire con certezza se quei due coraggiosi abbiano o meno raggiunto la cima più alta della Terra.

Il podcast si avvale dei contributi audio degli alpinisti Nives Meroi, prima italiana a salire tutti i 14 “ottomila” della Terra, e Hervé Barmasse, guida alpina del Cervino protagonista di numerose spedizioni. Ci aiutano a capire l’aria sottile degli 8000 metri e la tecnologia ideata per affrontarla la fisiologa Annalisa Cogo e la guida Giampietro Verza, esperto di tecnologia ad alta quota.

Raccontare la vicenda di Mallory e Irvine permette a Stefano Ardito, ai suoi interlocutori del podcast e a Paolo Paci che parteciperà alla serata di Milano di raccontare la storia della scoperta e della misurazione a distanza dell’Everest, e dei primi tentativi di raggiungere la cima.

Il Mistero dell’Everest” affronta anche altri temi. L’evoluzione dell’abbigliamento e dei materiali alpinistici, compresi i respiratori a ossigeno. La trasformazione di Kathmandu, di Darjeeling e delle altre città ai piedi dell’Himalaya. Il bellissimo e faticoso trekking che conduce ai piedi della montagna.

Hanno un ruolo importante nel racconto gli Sherpa, che si sono trasformati da portatori in guide capaci di accompagnare sulla cima centinaia di alpinisti-clienti ogni anno. Alla fine si torna alla spedizione del 1924, al lunghissimo viaggio degli alpinisti verso l’Everest in nave, in treno e poi a piedi o a dorso di mulo.

Li seguiamo sul ghiacciaio di Rongbuk, sui precipizi di ghiaccio del Colle Nord, e poi su verso la cresta sommitale e la vetta. Dopo il tentativo di Howard Somervell e Edward Norton, che fallisce poco oltre gli 8500 metri, tocca a Mallory e Irvine, alle loro paure e alle loro speranze. Noel Odell, uno dei loro compagni di spedizione, li vede per l’ultima volta, dal basso, impegnati a salire, un passo e un appiglio dopo l’altro, verso la cima dei loro sogni.

Accompagnano il nostro racconto brani delle lettere che Mallory e sua moglie Ruth si scambiano in quei mesi di lontananza. Sappiamo che George, in una tasca della giacca, tiene una fotografia della donna che ama, e che la vuole lasciare nel punto più alto della Terra. Ci è riuscito? La logica dice di no, ma il cuore suggerisce un esito diverso. Il mistero dell’Everest c’è ancora.

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