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Meridiani Montagne in edicola con il numero su Dente del Gigante e Val Ferret

È in edicola il numero 125 di Meridiani Montagne, che accompagna i lettori in Valle d’Aosta alla scoperta del Dente del Gigante e della verde vallata ai suoi piedi

Quella punta aguzza che punta solitaria verso il cielo tra il Monte Bianco e le Grande Jorasses si nota da lontano. E non sfugge neppure al più distratto dei turisti a passeggio per il centro di Courmayeur. É il Dente del Gigante e a lui è intitolato il numero appena arrivato in edicola di Meridiani Montagne.

Come al solito, però, si parla anche di tutto quello che c’è ai piedi della montagna. A cominciare dalla Val Ferret, rilassante conca verde letteralmente presa d’assalto nella bella stagione. Per continuare con il magnifico sentiero della Gran Balconata, le tradizioni e i sapori del fondovalle, i protagonisti dell’alpinismo. Il tutto impreziosito da un apparato fotografico di prim’ordine, che fa venire la voglia di preparare immediatamente lo zaino.

Allegato alla rivista si trova il calendario 2024. É dedicato al K2, di cui il prossimo anno ricorreranno i 70 anni della conquista

A presentare il numero 125 di Meridiani Montagne il direttore Paolo Paci

L’importanza di un bel panorama

La copertina del numero 125 di Meridiani Montagne

Dove sta di casa Guglielmo Tell? In qualche villaggio dalle parti del lago dei Quattro Cantoni. Ma a Errol Flynn evidentemente il paesaggio elvetico non doveva sembrare adeguato, non abbastanza pittoresco, se nel 1953, per le riprese del film sull’eroe nazionale svizzero di cui sarebbe stato produttore e protagonista, scelse una location diversa. La Val Ferret. E per rendere il set ancora più fiabesco, arrivò a far ricostruire il villaggio di Planpincieux in puro stile alpino (qualunque cosa voglia dire), ma di cartone. Il film non arrivò mai all’ultimo ciak e la troupe scappò via dall’Hotel Royal di Courmayeur senza onorare il conto. Un piccolo episodio non alpinistico per introdurre il tema del panorama, che qui ai piedi del Monte Bianco è dominante. Flynn non era una bella persona ed era costantemente brillo, ma il suo giudizio, in questo caso, fu azzeccato: non esiste valle, sulle Alpi, che racchiuda meglio i concetti di sublime, grandiosità, pace alpestre (e tanti altri luoghi comuni) di questo nastro verde, immerso nei ghiacciai e percorso dalla Dora di Ferret. Anche noi non ci siamo sottratti al fascino pervasivo dei panorami: quelli sul Dente del Gigante, mito dell’alpinismo ottocentesco, e della Sud delle Jorasses, parete d’aspetto himalaiano tanto gigantesca quanto negletta. I panorami che si godono dal Mont de la Saxe, dal sentiero ovviamente chiamato Balconata, e nella Val Ferret svizzera, specchio pastorale di quella italiana. E ancora, le viste un po’ finte, un po’ hi-tech, del campo da golf, tra i più alti d’Europa, e della (troppo) celebre Skyway, definitivo tempio del turismo alpino. Il panorama è ovunque e, non ci vergogniamo di dirlo, ci piace immensamente, anche se già lo conosciamo a memoria. Anche se è una cartolinizzazione del paesaggio. Condividono il nostro parere le migliaia di giapponesi, britannici, americani, che ogni anno si incamminano sul Tour du Mont Blanc: la Val Ferret è la sua sezione più bella! Parola di Guglielmo Tell.

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