Alpinismo

Assegnati i Piolets d’Or 2023

Spirito di squadra e grandi difficoltà tecniche. Seguendo questi criteri la giuria ha premiato tre notevoli salite in Perù, Nepal e Pakistan. Quinto Piolet d'Or per Paul Ramsdem

Tre grandi salite, tre grandi squadre di alpinisti. Come al solito le polemiche non mancheranno ma la giuria ha certamente attribuito i Piolets d’Or 2023 a imprese di notevolissimo spessore. A vedersi assegnato il prestigioso riconoscimento sono stati i canadesi Alix Berg e Quentin Roberts per la loro salita sull’Jirishanca (6.994 m, Perù), i francesi Christopher Ogier, Victor Saucède e Jerome Sullivan per la prima ascensione del Pumari Chhish East (6.850 m, Pakistan) e i britannici Tim Miller e Paul Ramsden per il loro successo sullo Jugal Spire (6,563 m, Nepal).
La giuria ha anche assegnato la menzione speciale alla spedizione tutta al femminile protagonista della prima ascensione sulla parete orientale della Northern Sun Spire (1.527 m) in Groenlandia. Saranno loro, dunque, a ricevere i riconoscimenti nel corso della premiazione ufficiale che andrà in scena a Briançon dal 14 e il 16 novembre.

L’impresa dei canadesi sulle Ande peruviane

“Una linea ispiratrice, diretta verso la cima, esattamente nello stile e con lo spirito di avventura che i Piolets d’Or desiderano evidenziare”, dice il comunicato stampa su Reino Hongo (1.000 m, M7 AI5 più 90 gradi), il percorso aperto dai canadesi Alik Berg e Quentin Roberts sul pilastro sud-sud Jirishanca tra il 21 e il 23 luglio.
Al ritorno dal Perù Quentin Roberts sintetizzò così la salita: “un percorso di misto pieno di punti interrogativi, complesso, ripido, delicato, con grandi cornici funghi di ghiaccio e un muro davvero impegnativo a 6.000 metri di quota”. Curiosamente una volta giunti in vetta i due canadesi si sono incontrati con gli americani Josh Wharton e Vince Anderson, che erano appena saliti dalla parete sulla parete est.

Il Pumari Chhish East, uno dei principali problemi irrisolti del Pakistan

La seconda salita vincente è quella dei francesi Christophe Ogier, Victor Saucède e Jerome Sullivan sul Pumari Chhish East, la più piccola ma probabilmente più tecnica vetta del gruppo Pumari Chhish nella Hispar Valley in Pakistan.

Una salita durissima che ha richiesto quattro bivacchi, tre dei quali particolarmente complicati, con un’ultima giornata che ha riunito le principali difficoltà, tra cui due lunghezze verticali in 6b sopra i 6.600 metri.
Per la giuria la via battezzata The Crystal Ship (1.600 m, 6b A2 M7) è “una linea elegante, piena di incertezza, su una delle principali questioni irrisolte del Pakistan. L’ascesa è stata soprattutto uno sforzo collettivo, mostrando un notevole spirito di squadra in conformità con gli intendimenti dei Piolets d’Or”.

Paul Ramsdem conquista il suo quinto Piolet d’Or sullo Jugal Spire

Il terzo Piolet d’Or è stato assegnato a Tim Miller e Paul Ramsden per la loro ascensione sulla parete nord della Jugal Spire, una vetta che culmina a 6.563 metri nelle montagne sconosciute dell’Himal Jugal, poco distante da Kathmandu.

Per completare l’impresa sono stati necessari cinque bivacchi (uno dei quali in discesa). Di questa quattro praticamente all’addiaccio poiché una valanga aveva distrutto la tenda. L’ascensione effettuata in completo è stata definita dalla giuria “un perfetto esempio di ambizioso alpinismo esplorativo”.
Da notare che all’età di 54 anni, Paul Ramsden riceverà il suo quinto Piolet d’Or (record assoluto) dopo quelli ottenuti per la parete nord di Siguniang (6.250 m, Cina) nel 2002, per lo sperone nord-occidentale dello Shiva (6.142 m, India) nel 2012, la cresta settentrionale di Gave Ding (6.571 m, Nepal) nel 2015 e lo sperone nord del Nyanchen Tanglha (7.000 m, Tibet) nel 2016.

Menzione speciale per la spedizione al femminile a basso impatto in Groenlandia

La giuria ha infine attribuito una menzione speciale alla spedizione sullo Northern Sun Spire (1.5527 m) che comprendeva la skipper Marta Guemes, i membri dell’equipaggio Caroline Dehais, Alix Jaekkel e Maria Sol Massera e le alpiniste Capucine Cotteaux, Caro Nord e Nadia Royo.

Le ragazze hanno navigato a vela per sei settimane dalla Francia alla Groenlandia, dove Capucine Cotteaux, Caro North e Nadia Royo hanno scalato il versante est della Northern Sun Spire aprendo la Via Sedna (780 m, 7b). Quattro settimane dopo, sono tornate in Francia dopo un viaggio di due mesi e 4.000 miglia nautiche.

“Questa non è solo una grande avventura guidata da un gruppo internazionale di donne autosufficienti, ma anche un’impronta di carbonio minima. È un esempio rappresentativo delle spedizioni “a basso impatto”, ha scritto la giuria.

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Un commento

  1. Piuttosto che la salita dello Jirishanca secondo me meritava molto di più quella degli spagnoli sul pilastro est del Siula Grande

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