Alpinismo

Bruchez, Lardy e Socie sciano l’Aguja Poincenot, in Patagonia

Si tratta della seconda discesa con gli sci su questa via, già percorsa da Andreas Fransson

 

Vivian Bruchez, Aurelien Lardy e Jules Socie hanno sciato la big wall dell’Aguja Poincenot (3200 m), in Patagonia. La Whillans Cochrane, questo il nome della linea che hanno disceso (5.5/E5/300m), era stata percorsa con gli sci solo una volta nel 2012 da Andreas Fransson, che l’aveva definita “una delle più ripide ed esposte della mia vita”.
Si tratta appunto di una delle linee più difficili nel massiccio del Fitz Roy. La Whillans Cochrane attraversa infatti la parete Est dell’Aguja Poincenot con un’esposta rampa sopra dei versanti molto ripidi. Bruchez si è detto d’accordo con Fransson nella valutazione della via. “Anche io, undici anni dopo, posso dire di non aver mai sciato niente di così estremo. Dal mio punto di vista, questa è una delle discese più impegnative e audaci al mondo, arroccata su una delle vette più iconiche della Patagonia e visibile anche dal villaggio di El Chaltèn. Questi ingredienti la rendono mitica!”, ha scritto lo sciatore di Chamonix su Instagram.

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Vivian Bruchez (@vivianbruchez)

 

Bruchez è poi passato a descrivere le caratteristiche della discesa: “È un muro: da lontano questa rampa sembra larga ma in realtà nella sua parte più stretta misura 1,80 m di larghezza, sospesa con 1000 metri di vuoto sotto gli sci, e con lastre di ghiaccio davanti e dietro le lamine. Onestamente non ho misurato il pendio, avevo paura di spaventarmi, ma mi sembrano ragionevoli i 60 gradi descritti nell’itinerario alpinistico.
Non ci sarei andato da solo, potevo contare sulla motivazione e la determinazione dei miei compagni di sciata, che al momento sono ai massimi livelli e entusiasti di questo tipo di percorso”.

La discesa della “Mini-Whillans”

Il giorno dopo, i tre sciatori hanno realizzato un’altra discesa, altrettanto estetica ma meno esposta e più sciabile. L’hanno chiamata “Mini-Whillans” (5.3/E4/300m), poiché non era mai stata percorsa in scialpinistica. “Un ambiente mozzafiato che ci ha regalato delle belle curve sotto lo sguardo del mostro del giorno prima” ha commentato Lardy.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close