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Lo Pan Ner: 94 forni si accenderanno insieme dalla Valle d’Aosta alla Slovenia

La tradizionale panificazione comunitaria dei paesi di montagna rivivrà il 14 e 15 ottobre. In un trionfo di profumi e sapori che attraverserà tutto l’arco alpino

Un fine settimana dedicato alla panificazione tradizionale e alla cultura nei borghi alpini, durante il quale i partecipanti potranno assaggiare e acquistare il pane nero appena sfornato e vivere momenti conviviali in allegria.

Il 14 e 15 ottobre, infatti, ben 94 paesi e villaggi alpini – dalla Francia alla Slovenia- verrano pervasi dal profumo del pane appena cotto. Andrà in scena l’ottava festa transfrontaliera de “Lo Pan Ner- I Pani delle Alpi”, la celebrazione d’autunno che riunisce le comunità delle terre alte  grazie alla riaccensione dei forni delle frazioni

La storia: dalla prima edizione ai giorni nostri

La prima edizione si è svolta nel 2015 in Valle d’Aosta, grazie al progetto transfrontaliero Italia- Svizzera (Alcotra), che aveva l’obiettivo di promuovere e salvaguardare un sapere culturale immateriale: la panificazione comunitaria.

A quella lontana prima edizione parteciparono 48 comuni valdostani, i quali hanno rinverdito la tradizione della preparazione comunitaria del pane di segale cotto nel forno a legna.

Grazie a questa iniziativa Regione Valle d’Aosta è riuscita a valorizzare un prodotto della tradizione, i saperi legati alla pratica della panificazione e a creare un evento di grande richiamo turistico durante un periodo di bassa stagione.

Già nel 2016 Lo Pan Ner oltrepassò i confini regionali, suscitando l’interesse della Lombardia e della Val Poschiavo (nel cantone svizzero dei Grigioni), che organizzarono  feste dello stesso tipo in contemporanea tra di loro.

In seguito il numero dei partecipanti si è allargato, numericamente e territorialmente, includendo il Piemonte, il Parc des Bauges (in Francia) e l’Upper Gorenjska (in Slovenia).

Le peculiarità dei territori

Ogni territorio ha le sue particolarità, ad esempio, in Valle d’Aosta, il pane era un prodotto importante per l’alimentazione delle comunità alpine ma anche un simbolo per gli emigrati per ricordare la loro casa o il loro paese. La Valle Camonica non era adatta al frumento, di conseguenza nella parte alta della valle si è sviluppata la coltivazione di cereali minori come segale, orzo o grano saraceno. Qui, le prime notizie su queste coltivazioni risalivano addirittura al Medioevo e nel 1870 si coltivava una superficie di 1.489 ettari.

Nelle Prealpi dei Bauges (nella Savoia francese), il forno a legna ha rappresentato un luogo di lavoro, di condivisione e d’incontro tra le generazioni, mentre nell’Alta Carniola, in Slovenia, come in molte altre località, durante il processo di panificazione venivano organizzati momenti di intrattenimento e di approfondimento culturale

Quali sono i comuni e i forni coinvolti?

Per l’edizione 2023 sono 94 i comuni e i forni che prendono parte alla festa: 46 in Valle d’Aosta, 3 in provincial di Brescia, 5 in Valtellina, due in provincial di Varese, 10 in Val d’Ossola, uno nel Vercellese A questi si aggiungono  quattro forni in Savoia e due in Slovenia. L’elenco complete con il calenfdario degli eventi organizzati localmente si trova sul sito:  www.lopanner.com

“Voci dai borghi”

«Il forno è ancora funzionante: recentemente è stato ristrutturato. È stato dotato di un termometro, però, non ci sono più fornai. Al posto delle lastre di pietra, hanno posato delle piastrelle: è più pratico, i pani si asciugano molto più velocemente. Prima, il forno poteva contenere centoventi pani, ora ne contiene settanta-ottanta».
Rosina Thomasset, Saint-Nicolas

«Eravamo otto bambini, papà, mamma e il nonno, dunque undici in tutto e facevamo dieci infornate di pane, dieci quintali di farina e ogni tanto, cuocevamo anche il pane alle patate, da consumare fresco. Si facevano bollire le patate, si sbucciavano e poi si portavano al forno, si versavano nella madia e si schiacciavano. In seguito, si impastavano normalmente con la farina. Questi pani, mangiati freschi, erano squisiti».
Edmondo Lavanche, Etroubles

“Per noi di Vallesone, una piccola frazione di Domodossola che durante il periodo invernale conta tre famiglie, il rito della panificazione è un momento di convivialità, di attrattività e di comunità. Momenti di tradizione uniti a eventi culturali”.

Mirella Gentili, Vallesone

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