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Numeri da record per il Tor des Géants 2023 e le sue “sorelle”

Il maltempo non ha risparmiato i concorrenti, ma sono stati comunque 1302 i finisher delle quattro gare. Per il 2024 è atteso qualche aggiustamento

Con l’arrivo di Placido Mondin all’imbrunire di sabato scorso si è conclusa la quattordicesima edizione del Tor des Géants. Non è stato facile per il silenzioso atleta veneto, attardato da seri problemi alle ginocchia, ma neppure per il resto dei concorrenti.  Dopo un avvio baciato dal sole, pioggia e temporali hanno accompagnato a lungo gli aspiranti “giganti” complicando non poco il loro incedere lungo i 330 chilometri del percorso. Per loro fortuna le temperature non sono mai scese sotto livelli accettabili e, soprattutto, è stato scongiurato il rischio neve.
La cronaca parla di un’edizione da record. Sono stati ben 621 i finisher (contro 465 ritirati), un numero mai registrato fino ad ora.  Davanti a tutti Franco Collè, al suo quarto trionfo nella gara, che ha migliorato il primato del percorso. Niente primato in campo femminile, ma la vittoria della britannica Emma Stuart è stata ugualmente entusiasmante, grazie anche al testa a testa con un gruppetto di rivali protrattosi fino a quasi metà gara. La Stuart solo a Donnaz è riuscita a spiccare il volo che l’ha portata solitaria al traguardo di Courmayeur davanti alla mai doma francese Joceline Pauly e all’azzurra Elisabetta Negra che, correndo in rimonta, ha concluso la prova in 88 ore e 37 minuti ha fatto registrare la miglior prestazione femminile italiana della gara.

Da primato anche i numeri (e in qualche caso i riscontri cronometrici) delle altre gare del cosiddetto sistema TORX, che comprende anche il TOR 450-Tor des Glaciers (450 km), il TOR 130-Tot Dret (130 km) e il TOR 30-Passage au Malatrà (30 km), tre gare disputate nella stessa settimana sui sentieri della Valle d’Aosta. Complessivamente erano 2500 gli atleti iscritti, provenienti da 80 nazioni: di questi sono stati 1302 i finisher (85 per il TOR450, 621 per il TOR330, 171 per il TOR130, 425 per il TOR30). Oltre al record di Collè nella gara regina sono da sottolineare gli exploit di Daniel Jung, che ha migliorato di circa due ore il primato del TOR130,  e di Sébastien Raichon che ha cancellato il precedente record del TOR450 migliorandolo di quasi 10 ore.
A rendere possibile tutto ciò è stato un esercito di persone dalle diverse professionalità: gli oltre 2000 volontari (anzi, i VolonTOR), prima di tutto, ma anche 16 Guide alpine, 26 medici, 40 infermieri, un centinaio di massaggiatori (i MassaggiaTOR) e diverse decine di “scope” che si sono occupate di chiudere e ripulire il percorso oltre ad assistere i concorrenti più lenti. E ancora addetti alla logistica, al trasporto delle sacche dei concorrenti da una base vita all’altra, lo staff dedicato alla comunicazione e quello della nuova, e molto apprezzata, piattaforma TORX LIVE, ovvero la webTV  attiva 24 ore al giorno con dirette, talk in studio, interviste sul percorso e highlights.

Novità in vista?

E il futuro? Nonostante il successo qualcosa sembra scricchiolare. La crescita numerica degli aspiranti giganti si è arrestata. Sono lontani i tempi in cui oltre 2500 atleti affrontavano il sorteggio che assegnava gli ambiti pettorali (in passato gli ammessi al via erano molto meno di oggi) del Tor des Géants ed è sempre più consistente la percentuale di coloro che tornano al TOR, comprensibilmente attratti dal desiderio di rivivere un’esperienza senza paragoni.
L’alto numero di partecipanti ha creato qualche problema di sovraffollamento in diversi punti di ristoro nella prima metà del percorso, causando tensioni acuite dal maltempo. Tensioni che probabilmente hanno avuto un ruolo nell’allontanamento in blocco di tutti i commissari di gara – ovvero coloro che dovevano far rispettare un regolamento molto rigido in tema di accesso degli assistenti nelle basi vita -, avvenuto a competizione in corso.
Qualcosa si deve essere inceppato anche nel meccanismo di distribuzione dei generi alimentari lungo il percorso, così in alcuni (non molti, in verità) punti di ristoro non tutti i concorrenti hanno potuto rifocillarsi allo stesso modo. Aspetti che, siamo certi, l’organizzazione ha ben presente e che saprà affrontare, come è sempre stato negli anni. Le novità, quindi, non dovrebbero mancare.
Qualche incertezza si registra anche sul fronte degli indispensabili sponsor. Due dei principali partner della gara non rinnoveranno il loro sostegno al TOR ed è da definire il rapporto con la Regione Valle d’Aosta. In senso opposto, però, è trapelata la notizia di un considerevole aumento del supporto economico da parte di uno degli attuali sponsor.
Gli aspiranti giganti possono dunque stare tranquilli e segnare in rosso il periodo 6-15 settembre 2024, quando si svolgerà la quindicesima edizione di una gara unica. E indimenticabile.

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