Nadir Maguet a passo di record sulla Translagorai, in Trentino
Il valdostano non smette di sorprendere e si regala un nuovo FKT, questa volta sui 77 chilometri di uno dei più impegnativi percorsi del Trentino completati in meno di 10 ore. Il prossimo inverno ci tornerà con gli sci
La Translagorai Classic, percorso che attraversa interamente la catena del Lagorai dal Passo Rolle alla Panarotta, è per i più un trekking impegnativo e da completare in diverse giornate di cammino. Ma al campione valdostano di skyrunning e scialpinismo Nadir Maguet sono state sufficienti meno di 10 ore: 9h57’14’’, per la precisione, il tempo impiegato dal Mago (il suo soprannome, ndr) che ha così migliorato il crono siglato da Dani Jung nel 2021 (11h22’).
Il percorso della Translagorai misura 77 km con 5mila metri di dislivello positivo e pur non presentando passaggi tecnicamente complicati, si svolge in ambienti solitari ed austeri. Pochi rifugi e bivacchi obbligano il trekker medio all’’autosufficienza alimentare, oltre al portage di tenda e sacco a pelo. Ma di tutto ciò l’aspirante guida alpina valdostana non ha avuto bisogno visto che la sua impresa si è svolta interamente di giorno e senza soste. Come se si trattasse di una gara a cui strappare il nuovo record (come fece nel 2023 alla Skymarathon 4 Luglio e in numerose altre gare) è andato a tutta, certo del suo buono stato di forma.
“Sono entusiasta di aver portato a termine con un tempo così soddisfacente la prima parte di un progetto a me caro come Translagorai Classic”, commenta emozionato Nadir Maguet. E aggiunge: “Sfiderò nuovamente la Transalgorai, ma con gli sci ai piedi. Mi sto preparando duramente e sono determinato a dare il massimo per stabilire un nuovo record”.
Riprendo le tue parole: ha detto che il Lagorai è una zona a te molto cara. Come mai?
Frequentando ultimamente di più le zone della Val di Fiemme, e avendo consolidato il mio rapporto con La Sportiva, sono rimasto piacevolmente sorpreso nel trovare, in un’area fortemente votata al turismo e antropizzata come è appunto la Val di Fiemme, il Lagorai. Selvaggio, quasi inaccessibile, puoi passarci ore in giro senza beccare anima viva, super tecnico e severo. Vicino alle Dolomiti, è quanto di più diverso possa esserci dalle classiche “Dolomiti da cartolina”. Le montagne del Lagorai mi ricordano, per un certo verso, quelle di casa… ed è forse soprattutto per questo che l’ho tanto a cuore. Una giornata in Lagorai è qualcosa che arricchisce molto e l’FKT qui è qualcosa che non ha a che fare solo col tempo…”
Hai parlato di tornarci con gli sci. Cosa intendi fare?
Sarà grosso modo lo stesso percorso ma con gli sci, neve permettendo, sulle orme della traversata di Franco Nicolini, alpinista a mio parere visionario già 30 anni fa, che chiuse l’impresa in circa 18 ore. La parte più complicata saranno la logistica e le condizioni di innevamento. È un progetto che condividerò con un caro amico… ma su questo vi tengo sulle spine!