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Fulmini in montagna. Dopo la tragedia sul Monte Guglielmo rivediamo insieme come ridurre il rischio

Ricordiamo alcune buone pratiche da seguire per conoscere e non sottovalutare il rischio fulmini in montagna

La donna colpita da un fulmine domenica 28 maggio 2023, sulle pendici del Monte Guglielmo in provincia di Brescia, purtroppo non è sopravvissuta ai traumi provocati dalla scarica elettrica. Dopo che l’intervento coordinato dal Soccorso Alpino e Speleologico della Lombardia e dall’elisoccorso lombardo aveva consentito di recuperare l’escursionista ancora in vita, il decesso è avvenuto il giorno seguente in ospedale.
Sebbene il fenomeno dei fulmini non sia circoscritto al periodo estivo, durante la stagione calda è più frequente e, soprattutto, più pericoloso per le persone che si trovano con maggiore probabilità all’aria aperta e nelle zone a rischio. Dai dati del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico emerge che, negli ultimi anni, sono state recuperate una media di 5 persone folgorate in terreno impervio. Numeri ridotti in assoluto, dal momento che il totale annuale delle donne e uomini soccorsi dal CNSAS in Italia ha superato quota 10.000, ma significativi in quanto la folgorazione è un incidente a elevato tasso di mortalità.

Ci eravamo occupati del fenomeno lo scorso agosto, dopo che in un analogo incidente aveva perso la vita Alberto Balocco, proprietario dell’omonima azienda, impegnato insieme a un compagno in un’uscita in mountain bike elettrica nella zona dell’Assietta, in provincia di Torino. In seguito al grande risalto sollevato dal triste evento, avevamo sottoposto al meteorologo Filippo Thiery una serie di domande, per imparare a conoscere meglio i fulmini e a prevenire gli incidenti.

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