Alpinismo

Il maltempo sfida la cordata di Salvaterra, ma non si rinuncia al sogno della Torre Egger

Ermanno Salvaterra, Roberto Pedrotti, Fabrizio Rossi e Marquiño Scallabrine sono arrivati in Patagonia a metà ottobre per cercare di chiudere il decennale progetto aprire una via sulla Ovest della Torre Egger.

Le cattive notizie, che arrivano dalle complicate comunicazioni che Salvaterra riesce a inviare a Ande.it, è che il maltempo sta mettendo a dura prova i quattro alpinisti, rallentando le operazioni di trasporto dei carichi e materiali e concedendo loro davvero scarse occasioni di lavorare al proprio progetto.

Le buone notizie è che dallo scorso 7 novembre, grazie a poche e brevissime finestre di bel tempo, hanno iniziato ad assaggiare il granito della Egger, trovando però anche in parete e sul ghiacciaio condizioni complicate. I primi a salire sono stati Salvaterra e Pedrotti: “Abbiamo fissato la prima parte easy con 300 metri sul “facile” zoccolo a un tiro dal bivacco Sanadal. Il posto di bivacco che ci ospiterà con le portaledge. Poco vento, ma alla fine si è messo a nevicare. C’era già una scarica bestiale alla base ma ieri abbiamo assistito in diretta alla caduta di un palazzo di ghiaccio di 10 piani – racconta Ermanno -. Pedro era sopra di me e l’ha visto in diretta. Io stavo risalendo a jumar e sono stato avvolto da una nube di ghiaccio. Ho avuto molta paura ma sopravvissuto. Poi discesa non facile anche sul ghiacciaio molto crepacciato con neve molle e in cordata”. Il 10 novembre Ermanno e Roberto hanno ripreso ad attrezzare i primi tiri. “Note sul ghiacciaio. Che dire… davvero terribile. Dura almeno un paio d’ore la storia sul ghiacciaio verso la base della parete. Ora siamo obbligati a seguire il bordo sinistro dell’incredibile scarica di ghiaccio caduta. Crepacci molto al limite. Momenti di tensione e, perché no, di paura e veramente panico. A volte mi sembra il rischio sia al limite… siamo sempre in cordata”. 

Nel frattempo, Rossi e Scallabrine hanno dovuto ripercorrere i 40 km che li separano dal Chaltén per fare di nuovo rifornimento di viveri e materiale, dato che uno molto cibo e i pannelli solari, necessari per ricaricare le batterie, sono andati persi a causa di una frana.

Dopo un’ultima occasione concessa dal meteo per scalare il 12 novembre, il maltempo -almeno fino all’ultimo aggiornamento arrivato il 20 novembre- continua a imperversare e i quattro alpinisti rimangono al riparo della truna che hanno allestito attendendo che ritorni il sole. Nessuno, a più di un mese dalla partenza, intende ancora rinunciare al sogno della Torre Egger.

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